martedì 17 novembre 2015

ntervista a Burgess.(prima di Valencia) di Giorgio Mulliri Pubblicato il 23 novembre 2013

Intervista a Burgess.(prima di Valencia)

di Giorgio Mulliri
Intervista a Burgess.(prima di Valencia)
Intervista realizzata a Geremy Burgess in occasione del GP del Sashsenring 2013, dal giornalista polacco Mick Fialkowski, commentatore della tv che si occupa della motogp in polonia oltre a scrivere sul sito http://motormania.com.pl/.
Riportata dal sito Motomatters in inglese.
Interviewed At The Sachsenring: Jeremy Burgess Speaks About Ducati, And Rossi's Return To The Yamaha | MotoMatters.com | Kropotkin Thinks
Ho ritenuto interessante riportare uno stralcio delle sue dichiarazioni a riguardo del periodo ducati.
Mick Fialkowski: Jeremy, nei due anni che siete stati in Ducati con Valentino tra il 2011 e il 2012, cosa è andato storto?

Jeremy Burgess: Penso che dovreste chiederlo alla Ducati, perché noi abbiamo cercato di farli lavorare nel modo che abbiamo sempre usato per molti anni, ma purtroppo in Ducati c'era una mentalità che neanche Valentino è stato in grado cambiare. Per quanto abbiamo provato, e come potete vedere anche quest'anno la situazione non sembra essere migliorata in modo significativo. Penso che ci dovranno essere grandi cambiamenti nel modo in cui Ducati ritiene di gestire la propria forma di gareggiare in  MotoGP.
Q: Che cosa hanno bisogno di cambiare?
JB: Le persone del box sono molto valide. Questi progetti non sono persi dalle persone che lavorano a questo livello. Le persone in ogni box lavorano consone al livello delle attrezzature e il finanziamento che hanno. Se c'è qualcuno nelle posizione più alte che blocca lo sviluppo o che non crede a quello che i piloti gli stanno dicendo e ritiene che il proprio progetto è buono, allora è quando si soffre in pista. Ducati fa i test regolarmente al Mugello, competono in MotoGP e vedono i risultati ogni settimana. E 'davvero nelle mani dei Direttori del gruppo di progettazione mettere le persone giuste al posto giusto in Ducati.
D: Dopo anni con Honda e Yamaha, c'erano differenze significative tra lavorare con una fabbrica giapponese e una italiana?
JB: Moltissima. La fabbrica giapponese ascolta ciò che diciamo e risponde alle nostre richieste. Ducati, se mai abbiano ascoltato, abbiano sentito, di sicuro non hanno mai risposto. Hanno creduto, per qualche motivo, che quello che avevano era abbastanza buono e che in qualche modo miracoloso tutto sarebbe andato meglio la settimana seguente. E ovviamente non era cosi. Naturalmente si inizia a perdere la relazione tra ingegneri e  pilota nel lavorare insieme per migliorare la moto. Fondamentalmente Ducati ha bisogno di riorganizzarsi, tornare alle origini, cercare di costruire di nuovo e forse assumere il migliore pilota, cambiare la propria struttura e un po ' anche la strategia.

Dichiarazioni che ancora una volta mettono in evidenzia che lo sviluppo in Ducati, non veniva seguito in base alle richieste fatte dal team?, ma che dipendessero in gran parte da chi,  “nei piani alti”,  facesse i conti prima con il soldi a disposizione della struttura, che con le reali esigenze tecniche richieste?
Confermando ancora una volta che la mentalità  dei piani alti era che, fossero i piloti ad doversi adattare alla moto e non il contrario.
Lo scrisse Motosprint in un articolo di alcune settimane.
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E lo ribadì anche Wolfang Durhaimer in una intervista rilasciata al sito spagnolo Solomoto da me riportata nel mio blog  dove asseriva che lui stesso disse alla ducati  di cosa avesse bisogno Rossi, ma che in Ducati  non lo ascoltarono.

"Pensando in Rossi, provai a dire alla Ducati varie volte, quello che lui cercava, però credo che non mi ascoltarono. Non so cosa accadde realmente dopo, ma da quell’incontro ebbi chiaro che il problema era nella mancata fiducia nell’avantreno"
Se prima io scrivevo di questa possibilità in tempi non sospetti, ora con certe dichiarazioni fatte da i diretti interessati, sembrerebbe che le mie fossero piu che ipotesi .
Abbiamo uno scenario piu chiaro ora? se torniamo indietro nel tempo e vediamo fatti successi solo un anno fà?
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le lamentele di Stoner erano basate su fatti reali?
“FRECCIATA ALLA DUCATI - Non è solo esaltando la Honda che Stoner mette in ombra la Ducati: le sue accuse sono decisamente più circostanziate: "Ho cambiato aria non perchè guidassi una Ducati o per i loro contatti con Valentino, iniziati peraltro quando avevo già deciso di andarmene. E' stata la questione Lorenzo, nel 2009, a darmi molto fastidio. A Borgo Panigale era un continuo lamentarsi che non avevano abbastanza soldi, eppure sono andati ad offrire a Jorge più del doppio di quanto davano a me. In Ducati hanno due facce: Preziosi e i ragazzi che lavoravano con me erano perfetti, mentre i capi ti dicevano una cosa e poi ne facevano un'altra. Per me i soldi non sono tutto, ma era anche inaccettabile una differenza così netta fra me e Rossi, Lorenzo e Pedrosa. La Ducati non ha budget per sviluppare nuovi progetti, la Honda sì".

Sembrerebbe che ora il registro sia cambiato con l'arrivo di Dall'igna, dove e' lui i massimo responsabile del reparto corse, avendogli concesso carta bianca su tutto , compresi gli  investimenti, mancati nel passato?

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io spero di si.
Forza Ducati.
L'intervista prosegue con discussioni sulle motivazioni sulla competitività di Rossi nel 2013
consiglio di leggerla integralmente.
Personalmente  ho qualche difficoltà tradurre dal'inglese tutto l'articolo che ritengo interessantissimo.

Ps un pensiero alla mia Sardegna... Ajoooo

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