martedì 26 aprile 2016
Il segreto di Rossi sta nel pugno del gas.
Foto originale dell'articolo in questione tratta da motosport.com
Quello che viene a seguito, è la traduzione di un articolo de Giornalista spagnolo German Garcia Casanova.
Prima proprietario del sito Motocuatro. ora scrive per la versione spagnola dell'ottimo Motosport.com che ha varie versioni a livello linguistico mondiale.
Essendo in Spagna, approfitto come sempre informarmi da più siti possibili, questa volta ho ritenuto interessante per una questione prettamente tecnica riportare alcune dichiarazioni di alcuni personaggi del Paddok,
http://es.motorsport.com/motogp/news/el-secreto-de-rossi-esta-en-el-puno-del-gas-690201/
Cio che ha attirato mia attenzione non e' il titolo, ma le dichiarazioni a riguardo sulla gara da parte di Forcada, Zeelemberg, Luca Cadalora, che associano la vittoria di Rossi domenica a Jerez e alla probabile provenienza da parte di Rossi a epoche dove l'elettronica ancora non esisteva, o era minima.
Ringrazio l'amico German per avermi autorizzato a tradurre e riportate nel mio blog questo articolo per i lettori che mi seguono.
Jerez de la Frontera:
La gara di domenica sara ricordata per molti anni per essere la prima gara che rossi vince dalla pole e liderandola dal primo al ultimo giro.
Pero peserà nella memoria degli avversari di Valentino Rossi che ha offerto nei suoi 27 giri di gara, una vera esibizione di pilotaggio, di sapienza e di esperienza.
Non e' facile dalla tv e neanche a pie di pista, scoprire i segreti che conserva la guida di Rossi, e quello che marcò la differenza la domenica rispetto a Jorge Lorenzo e Marquez.
I due spagnoli, di una generazione in meno ,molto piu giovane di quella di Rossi, sono piloti nati nell'epoca dell'elettronica, dei cambi senza frizione, le mappe di potenza e il pugno del gas on /off.
l'elettronica della moto, i setting che si preparano per ogni curva, ogni rettilineo, e ogni giro di gara, propiziano che la moto si piloti in solo due modi, on/off.
Quando c'è da dare gas al massimo
si apre il pugno e lo si chiude quando bisogna frenare.
Giocare con il gas.
Valentino senza dubbio,è passato per delle epoche dove non esisteva l'elettronica, ne mappe ne praticamente telemetria.
Il segreto del pilota italiano è sopratutto nella gestione della gara, fu giocare con il gas.
Con la salita della temperatura e le caratteristiche dei pneumatici che Michelin ha offerto a i piloti per la gara, le gomme che si sovra riscaldavano nel caso della Honda, e si distruggevano nel caso della Ducati.
Rossi dalla pole , si ritrovò con un regalo insperato, e Lorenzo non e' stato capace di sorpassarlo al via, ed anche se nel secondo giro vi riusci, ma rossi gli rispose immediatamente.
"L'inizio e' stato buonissimo, pero al secondo giro ho commesso un errore e non credevo quello che stava succedendo, e Jorge mi passò pero sono riuscito a recuperare la posizione.
Una volta che si e' visto davanti, Rossi forzò al massimo perché Lorenzo e Marquez dovevano andare al limite per poterlo seguire.
Una volta che ha potuto distanziare i rivali sopra il mezzo secondo, Rossi ha cominciato a giocare con il gas,regolandolo e risparmiando la gomma, e evitando lo spinning, e qui la chiave del risultato, visto che i suoi rivali con il gas a fondo hanno distrutto la gomma, e dopo 10 giri non potevano più avere un vantaggio e dovendo presentare la rendizione davanti a Rossi.
Alcune dichiarazioni da parte di personaggi avvicinati da German durante i test di ieri a Jerez.
Wilco Zeelemberg.
Gli occhi di lorenzo in pista.
L'Olandese è l'assistente tecnico di Jorge Lorenzo,
I suoi occhi in pista.
Wilco si situa nei punti strategici della pista e dopo commenta con il majorchino dove si può migliorare.
"Questa gara, non ha avuto nulla a che vedere con le gare anteriori, il grip era molto peggio e le moto si comportavano in un modo differente da quello che si riteneva a partire dalle esperienze dalle prime FP"
"In queste circostanze cosi complicate, ognuno ha le proprie soluzioni, e sta chiaro che Valentino ha molta esperienza"
Pero tutto il mondo scommetteva che nella seconda parte della gara, sarebbe stato quello che avrebbe marcato la differenza, ma quello che successe nei primi 14 giri sentenziarono la gara, quando Valentino arrivò ad avere 3 secondi di margine.
A partire da li le, gomme erano morte, e solo valeva sopravvivere e arrivare alla fine."
In nessun momento abbiamo visto soffrire Valentino, ne al limite.
Pero lui ha visto che senza andare al limite, gli altri dovevano esagerare un po di più.
Quei 3 secondi di margine gli hanno permesso amministrare e pensare nella moto.
Luca Cadalora.
Il Coach di Rossi
il 3 volte campione del mondo della 125 e 250cc si è unito quest'anno all'intorno di Valentino come consultore.
Gli amici gli hanno regalato un cappellino con la scritta Coach (allenatore)
"Una delle virtù di Valentino e che essendo chi è con i suoi 37 anni, mai pensa che già sa tutto ed è capace di ascoltare ed è disposto a scoprire cose nuove e provare soluzioni differenti"
Trattandosi di Valentino nulla è impossibile, in referenza al 10 titolo che cerca di conseguire .
"In Yamaha sono un team fortissimo, con gente che è mossa da una grande passione per questo sport e stanno ad un livello eccellente per provarci.
I rivali sono fortissimi, con la nuova elettronica le cose si sono pareggiate molto,"
Ramon Forcada, capo dei meccanici di Lorenzo
Forcada ammette domenica si è vista una guida differente,
Quello che non so e se dipende dalla esperienza di Valentino nell'epoca che correva senza elettronica.
Di fatti, quando Jorge arrivò in Yamaha 9 anni fa, ci sorprese di come era capace di gestire il pugno del gas.
Sopratutto era capace di mantenere il ritmo costante giocando con il gas quando il pneumatico scendeva di prestazioni.
Pero quando l'elettronica si e' evoluzionata, alla fine la gente si abitua a tutto quello che fa l'elettronica.
La differenza bisognerebbe ricercarla nel peso, sempre che non ci sia grip, influisce anche per poco che sia , a favore di Rossi, e che ha saputo approfittare con il gas il poco grip che cera
Tutto il mondo scivolava molto,incluso nel rettilineo anteriore in 5 marcia.
Quando succede questo, l'elettronica attuale che abbiamo ora, quando detecta lo spinning non è sufficientemente buona per correggere il problema.
Al non tagliare lo spinning il pilota deve aiutare modulando il gas.
Diciamo che con la elettronica vecchia, il margine di correzione era più ampio.
Potevi affinare molto. avevamo più parametri per ogni situazione e momento, adessoe più semplice.
segue..
E' mia opinione che oggi lunedi, fa più caldo di ieri, in cambio i pneumatici vanno meglio che ieri.
esiste una questione che se ne e parlato molto ed è ricorrente,pero e' la verità, correre dopo la gara di moto2, quando fa molto caldo,ci causa un sacco di problemi e si pattina molto,e con una moto di queste se cominci a pattinare se non sei capace perdi moltissimo.
Scritto da .
In passato è capitato di non essere d'accordo con German su qualche suo articolo, e nonostante questo in una occasione ho avuto il piacere che una mia ricerca gli sia stata utile.
a Malaga... abbiamo una cervecita per German pronta.
Oggi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Quel che hai tradotto dal giornalista spagnolo è quel che molti afecionados nostrani avevano dedotto dalla visione della cavalcata vittoriosa di Rossi di domenica scorsa in terra spagnola. Valentino ai suoi due più acerrimi avversari ha impartito una sonora lezione di guida, di sapienza e di determinazione nello sfruttare le nuove gomme della Michelin. D'accordissimo nel ritenere quest'ennesima vittoria frutto del retaggio maturato da Rossi quando novello centauro si cimentava nella classe regina in sella alle scorbutiche moto di allora pressoché prive di elettronica che ne mitigasse in qualche modo l'esuberanza all'apertura del gas. E' notorio che tali due ruote necessitavano di estrema attenzione nel dosare sapientemente l'acceleratore per non essere disarcionati e preservare le gomme per la durata della gara. Giorgio, al contrario di Valentino, pensava di essere stato il solo ad essere stato penalizzato dalla cattiva resa delle sue gomme, tant'è che se ne è uscito a fine gara con quell'avventata dichiarazione che ha destato più di qualche perplessità negli uditori. Evidentemente non aveva compreso per tempo il problema tant'è che ha continuato a spuntare le velocità massime, segno che non era tanto parco nel dare gas alla sua M1. Impara l'arte e mettila da parte, recita un antico detto. Va da se che Rossi ne ha fatto sapiente uso.
RispondiEliminaUna volta tanto sono d'accordo col Pernat pensiero: "Valentino in Spagna ha dato un cazzotto ben dato e dal gran peso psicologico."
RispondiElimina... e poi vuoi mettere la sensibilità, non solo di manico, del campione di Tavullia verso i bambini malati: http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/28-04-2016/motogp-rossi-che-bel-regalo-coppa-vinta-jerez-donata-bimbi-malati-150400730968.shtml
RispondiEliminaCaro Manz, ti seguo sempre con molta ammirazione da anni e molto spesso mi trovo concorde con i tuoi pensieri ed anche oggi è così.
RispondiEliminaLa nuova generazione di piloti (e vecchia generazione di gomme bridgestone) è troppo dipendente dall'elettronica che ha livellato i talenti rendendo "campioni del mondo" anche chi probabilmente non avrebbe vinto nulla in sella a moto ignoranti del passato.
Non è un caso che quando scendono 4 goccie di pioggia questi fantomatici "campioni" diventano improvvisate chicane mobili in pista.. E' imbarazzante sentire i loro motori rattare (i tagli di potenza dovuti dall'elettronica) ad ogni uscita di curva sul bagnato, affidando totalmente a 4 circuiti e 3 sensori il lavoro che dovrebbe fare il loro polso e la loro sensibilità. Domenica scorsa ha vinto il talento che finalmente è tornato ad essere un fattore determinante per essere un campione.
Una nota a margine..
Mi meraviglio come ancora oggi uno come te Manz sia "a spasso" e non abbia decine di proposte lavorative. C'è tanta, troppa ignoranza nel mondo del giornalismo sportivo a 2 ruote, non assumere uno come te è scandaloso.