martedì 17 novembre 2015

Hrc 213 rcv sue geometrie..coincidenti? di Giorgio Mulliri Pubblicato il 17 giugno 2014

Hrc 213 rcv sue geometrie..coincidenti?

di Giorgio Mulliri
Hrc 213 rcv  sue geometrie..coincidenti?
Era da un po’ di tempo che avevo in mente una analisi sulle geometrie della Hrc 213 rcv, ma mi ero arenato un pochino, anche perché non sapevo come metterlo su un articolo, evidenziando cosa sono riuscito a trovare o a scoprire...


Da molto tempo ho sempre evidenziato le differenze sostanziali tra una moto con una filosofia costruttiva con motore a v di 90 gradi a confronto con la ducati gp degli ultimi tempi.


Evidenziando a volte che certe differenze dipendono in buona parte dal design interno ed esterno dei motori.

L'occasione me la ha fornita Gpone con il suo articolo dell'intervista per i 100 gp vinti dalla Hrc 


Dove Nakamoto san spiega alcuni concetti  sulla bontà della loro moto  tra cui le geometrie adottate dalla moto spazza record in mano a Marc Marquez.

Cominciamo  con questa lunga premessa...


Quando la Hrc 212 rcv passò dal motore v di 72 gradi circa, a 90, la honda si è trovata con dei problemi legati all'apertura della v, inclinando la bancata posteriore, e leggendo le parole di Nakamoto, (in una vecchia intervista da me tradotta e pubblicata per l'occasione) sollevarono le testate e lavorarono molto per riavere l'equilibrio trovato con il v 72 circa.



Trovarono la soluzione modificando ovviamente anche il telaio e per questioni di ingombri, fecero passare sopra il longherone che collega le due travi del telaio destra e sinistra, gli scarichi, modificando sia il disegno della uscita scarichi verso l'alto e schiacciando anche i tubi in uscita.

Ma a pio parere cambiarono anche la posizione della pompa dell'acqua, per poter bilanciare al meglio anche il baricentro del motore stesso.


In origine la pompa era posizionata come quasi tutte le altre MotoGP. Tra coppa olio e cambio.



Per bilanciare il motore (mia opinione) spostarono la pompa sulla testata della bancata anteriore, e comandata dall'albero a cammes delle valvole di scarico.
PER SOPPERIRE ALLO SPOSTAMENTO DI MASSA E PESO AVENDO INCLINATO LA BANCATA POSTERIORE.

Abbiamo visto che nelle evoluzioni della rcv 213, ogni spostamento o modifica sul telaio o motore ha sempre un suo perché.

Anche nelle altre moto come è logico che sia, ma la rcv 213 ha una particolarità in confronto alle altre MotoGP, il loro motore, lo bloccano ad inizio stagione, privando la opportunità di poter muoverlo per un bilanciamento migliore in base alla pista ed al gusto del pilota.



Segno questo che oramai hanno raggiunto negli anni uno standard nel bilanciamento e baricentro della moto, invidiabile, visto che tutte le regolazioni le delegano alle sospensioni ed alla flessibilità del telaio oltre ad usare anche vari spessori per le staffe della forcella.
In una puntata di Dopo il gp sul sito moto.it, l'ingegner Bernardelle, disse che la Hrc è priva di certe regolazioni, evidenziando anche il fatto che il pivot fosse fisso.
Ovviamente, per poterti permettere certi obblighi sul telaio, devi essere abbastanza sicuro del materiale a disposizione.
A quanto pare la Honda ha uno standard fisso come ciclistica intesa come geometrie del telaio.


Contrariamente a Ducati e Yamaha che hanno la possibilità di poter muovere il motore per meglio bilanciare la moto ed il suo comportamento spostando le percentuali di peso sul davanti o indietro e in alto o in basso, parliamo dell'ordine di pochi mm, che fanno la differenza su una moto che nel complesso pesa 160 kg.


La ricerca della perfezione in questo ambito ha i suoi vantaggi, meno regolazioni e meno lavoro di adattamento nelle prove prima della gara.


I risultati dicono che, hanno ragione loro...agevolati anche dalla elettronica sopraffina molto più avanti delle concorrenti, fanno sì che la rcv 213 sia una arma letale in mano a Marquez ma non sfigura neanche con Pedrosa e Bradl.


Questa scelta della Hrc è scaturita dopo anni e anni di sperimentazioni e investimenti cospicui, alla ricerca del santo Graal, un equilibrio invidiabile sia come conduzione che come consumo dei pneumatici in gara, cosa che finora la Hrc ha dimostrato avere questo vantaggio anche dovuto al Torsiometro, ma la possibilità di poter usare anche la gomma più dura all’anteriore dice che le loro geometrie e bilanciamento sia un passo avanti alle altre.


In un articolo precedente scrissi su delle dichiarazioni del ing. giapponese a capo dello sviluppo della m1, dove evidenziava che a volte bisogna trovare un compromesso a certe risposte della moto.


Se cerchi percorrenza in curva devi sacrificare l'accelerazione, ed il contrario.
La honda ha stabilito certi compromessi arrivando ad uno standard omogeneo dinamico sulle geometrie, cambiando di fatto alcune rigidezze nel telaio, aggiungendo saldature in punti strategici, ed irrobustendo il forcellone con carbonio per trovare certe sensazioni e risposte al pilota.


Abbiamo visto come sia robusto tutto il congiunto che sostiene il cannotto di sterzo  nel articolo precedente, e la sua efficacia in frenata.

Bene, questa prefazione era d'obbligo per spiegare certi concetti e spiegare le geometrie della Honda.

Nei miei confronti fotografici della Hrc vs Ducati, mi sono imbattuto più di una volta con il problema di avere un riferimento abbastanza efficace come dimensioni della moto sulla foto.

Una soluzione la ho trovata.
 Trovando una foto abbastanza piatta come riferimento, dove potessi effettuare delle misurazioni abbastanza precise, prendendo come riferimento i dati ufficiali resi disponibile dalla Honda, come altezza, passo e lunghezza totale della moto.
Adattando la foto in questione in pixel.
Cioè, lunghezza totale 2052 mm uguale3 nella foto in 2052 pixel.
Altezza 1110 mm uguale 1110 pixel

Passo 1453mm

Una volta stabilita questa scala, le misurazioni sono risultate molto precise, dando l'interasse in pixel di 1435…. Idem dicasi in mm.


Esistono sempre degli errori di precisione nella foto, perché le ruote alla fine non sono mai dei cerchi perfetti, ma lo stesso errore della ruota anteriore viene annullato al contrario sulla ruota posteriore, e comunque sia, una volta che abbiamo la misura delle ruote nel loro diametro possiamo tranquillamente fare dei confronti, con una precisione accettabile.


(in questa foto c'e sovrapposta la gp14 e si possono vedere alcune differenze)
Posizione pivor altezza cannotto  ecc ecc....e la ruota colorata non coincide con l'effettiva circonferenza della ruota in foto


Spero essere stato chiaro...


Cominciamo con un dato che è saltato fuori dalla prima misurazione.
Il pignone è esattamente al centro del passo. E questo lo avevamo già letto in altri miei articoli...


Proseguiamo con la lezione… (per me)

A volte mi faccio delle domande su certe scelte che le case fanno, 1 fra queste...

  Come si fa a stabilire che un forcellone sia di una dimensione in particolare?
Ho chiesto a vai amici che ritengo abbiano una cultura superiore alla mia, tra cui anche un ingegnere spagnolo che disegna telai per ora di moto3.
La risposte da queste persone è stata uguale per tutti.  "dipende"...  Da molti fattori.

 Dal posizionamento del pignone, dal passo dal feeling del pilota, e dalle esperienze anteriori delle moto già_ fatte fino ad ora.


Ok ci può stare ma   la Hrc?   Andiamo al sodo.
Coi i miei cerchi colorati che già usai per stabilire il posizionamento degli alberi a cammes della Hrc facendo centro sulla posizione dell'albero motore dove scoprii l'ingombro del motore, Ho potuto verificare che il diametro della ruota è esattamente della stessa misura del forcellone dal pivot al centro dell'asola dove inseriamo il perno della ruota.


Strano? be’ per uno che certi calcoli non li conosce si è una novità per lo meno per me.

Continuiamo....

Altro cerchietto colorato con il diametro del forcellone, e....  Sorprendentemente incrocia il centro esatto del cannotto di sterzo.



Ora da che io ricordi una base fondamentale del telaio in alluminio inventato da jj Cobas era avere la via più breve tra cannotto e pivot…  La Hrc ha trovato questa strada con anni ed anni di test esperienze ed investimenti?  A quanto pare sì.



Andiamo avanti sempre con i miei cerchietti colorati... mi sono divertito come un bambino a trovare altre correlazioni geometriche.

Prendiamo come punto di riferimento la posizione del albero motore, e andiamo a perno posteriore della ruota, e davanti coincide perfettamente la fine della linea del passo tra ruota e ruota...


  Continuiamo...
Particolarità se tracciamo una linea tra perno ruota anteriore e posizione del albero motore incrociamo la posizione del perno ruota posteriore nel diametro in altezza della ruota.  La foto parla da sola.



Perché tutte queste coincidenze? non ne ho idea sinceramente...

Pero queste sono le geometrie della Hrc 213  rcv che non si limitano al solo telaio ma hanno nel motore stesso e la posizione di alcuni organi interni dei riferimenti geometrici similari, come l'attacco inferiore del motore al telaio che incrocia con una linea, il sistema che agisce sulla frizione a va a coincidere con l'albero motore....
Oltre ad altre coincidenze tra attacco motore superiore pignone e attuatore della frizione.


Oltre al fatto che alberi a cammes coincidono con la stessa distanza del attacco motore inferiore sempre partendo dal albero motore...



Coincidenze?  Non credo proprio:
Hanno un loro perché tutti questi riferimenti?  Di sicuro lo hanno.


Ci sono delle coincidenze con le altre moto?  Con la Yamaha no con la Ducati neanche si avvicinano.  


Pero la Yamaha ha un motore 4 in linea, unico riferimento che la posizione del albero motore è similare a quello Hrc anche se un po’ più basso, pero va bene anche quella di moto.


Ed infatti l'ing. giapponese disse che loro non faranno mai una moto come la Hrc e che la honda non farà mai una moto come la m1.  Scelte di compromesso come abbiamo visto, se voglio che sia stabile in frenata devo privarmi di qualcosa... la moto perfetta non esiste ancora ma la rcv  con il suo motore a v di 90 si avvicina parecchio alla loro filosofia costruttiva, e pensare che sono arrivati dove sono ora e con queste geometrie che gli stanno dando questi risultati evidentemente certe scelte non sono frutto della casualità.


Lungi da me il voler dare una lezione di geometrie sui telai.  Io da buon rompipalle e precisino su certe cose ho cercato di capire e carpire certi segreti, che di segreto hanno poco se non che vai spulciare le cose come faccio io, sia per cultura personale che per poter continuare ad apprende qualcosa tutti i giorni. 
Vi ho esposto delle ovvietà? forse no.  Sì incalzerà Nakamoto san?  Spero di sì. Ma ci credo poco.

A Malaga siamo contenti e mando un saluto a tutti i miei amici Spagnoli ciao........5



e un saluto a chi mi vuole bene.  baci da Malaga ,Giorgio 

 Pardon Il Manz

Un ringraziamento al ing Juan Borrego Delgado amico del manz.







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