martedì 17 novembre 2015

Manzia...damus????? ultimate... di Giorgio Mulliri Pubblicato il 16 maggio 2012

Manzia...damus????? ultimate...

di Giorgio Mulliri
Manzia...damus?????  ultimate...

Eccoci all'ultima intercettazione si fantasia, su una idea che mi venne dopo la gara del Qatar. Dopo le lamentele di Rossi sulla guidabilità della Ducati. Ci sono riferimenti a fatti vecchi, e chi ha letto le "puntate" precedenti sicuramente non avrà difficoltà a rimettere insieme i pezzi.
L'idea era di far arrivare Furusawa san in ducati. La discussione ovviamente non e' mai avvenuta, pero son convinto che a più di uno sia balenata questa idea.
Buona lettura.

PM: Pronto.. Furusawa san?
F: si, chi parla?
PM: sono un incaricato della Philip… Volevo parlare con lei per una proposta che il signor “Arrivoio”, vorrebbe fargli.
F: Beh, se volete sponsorizzarci deduco che ci son problemi a Bologna?
PM: Veramente si,  ci sono problemi a Bologna…
F: Allora dovrebbe parlare direttamente con il Jarvis-san, non con me.
PM: No, vorremmo parlare con lei. Proprio per vedere se riusciamo a risolvere i problemi che hanno a Bologna.
F: …in che senso?
PM: Nel senso che vorremmo che lei supervisionasse l’ultimo progetto della GP12.  Valentino sarebbe d’accordo, anzi ci ha consigliato lui…
F: Mi scusi, ma parlo con la stessa persona che fece l’offerta a Lorenzo anni fa?  Quando Stoner non stava bene?
PM: Si. Sono io.
F: Capisco. Non andò molto bene quella giocata al suo capo, vero?
PM: Oddio, io direi di si visto che Stoner se n’è andato e abbiamo portato Rossi qui.
F: Ci vuole una bella faccia a chiamarmi, visto il rapporto che io avevo con Rossi-san.
PM: Furusawa-san, la richiesta arriva da parte di Rossi. Noi solo facciamo da tramite approvando l’idea.
F: Beh, se non vado errato le vostre idee prevedono sempre che una testa cada, non e’ cosi?
PM: Non sempre… a volte, cambiando i ruoli, più teste possono convivere.
F: In pratica lei vorrebbe che io prendessi il posto di…?
PM: Di chi comanda attualmente il progetto GP12.
F: Le è cosi difficile fare il nome? 
PM: No, ma a lei è cosi difficile indovinare?
 3F: No, io ho capito, ma volevo vedere fino a quanto la dignità facesse parte del suo bagaglio. O del vostro bagaglio.
PM: Furusawa-san… Le spiego: noi siamo disposti a seguire Rossi, ma la situazione attuale prevede dei drastici cambiamenti a breve o a lunga scadenza. In previsione che Audi voglia proseguire il discorso Ducati corse stiamo preparando un piano con le soluzioni da noi proposte.
F: Conoscendovi sono quasi sicuro che Audi non sappia ancora nulla di questa vostra mossa. Come con Stoner anni fa… e comunque, per sua informazione, la persona che lei non vuol nominare mi fece una proposta anni fa, ma rifiutai sia per questioni di legami alla casa che mi ha fatto crescere che per una questione di ruoli all’interno delle strutture bolognesi. Seconda cosa: tutti i progetti hanno bisogno del loro tempo per capirli appieno, e parlo di anni.
PM: Furusawa-san, capisco la sua posizione. Io stavo solo sondando la possibilità che lei volesse dare una mano a Rossi. Rossi e’ disposto a pagarla lui stesso. Per 3 anni, compreso questo. Facendo un team interno, dedicato ai test, lei potrebbe portare avanti il progetto. Se siamo noi a proporlo non dovrebbero esserci problemi. Ovviamente non vogliamo intaccare le risorse Ducati Corse attuali.
Sono quasi sicuro che Audi non avrebbe nulla da ridire. Anzi, sarebbe contenta se una persona del suo calibro venisse a fare da consulente senza dover sborsare di tasca propria, come attualmente fa Ducati. Gli sponsor alimentano Ducati corse, infatti parte delle sponsorizzazioni sono state spostate nella SBK attuale. Senza dimenticarsi che Audi possiede risorse tecniche molto grandi…
F: Immagino che lei non abbia la minima idea di come si progetta una moto, vero?
PM: Non è questo il mio lavoro… lei capirà.
F: Capisco che NEANCHE fare le scarpe ad altri sia il suo lavoro, però lo sta facendo.
PM: Capisco la sua posizione, Furusawa-san. Ma a mali estremi, estremi rimedi. Mi risulta che anche lei abbia fatto cadere un po’ di teste quando prese in mano il progetto M1.
 4F: Verissimo, ma io ero già dentro la casa madre. E mi diedero fiducia e carta bianca. Lei capirà che ora la carta bianca non si capisce da dove dovrebbe arrivare
Forse sarebbe meglio aspettare l’evolversi della situazione, sia sportiva che dirigenziale. Nel senso che i nuovi padroni prendano possesso veramente della casa bolognese. Roma non è stata costruita in un giorno, e quando si fanno le grandi pulizie di primavera, la polvere alzata e’ parecchia. Tanta da rendere la visibilità pessima: fino a quando la polvere non si assesta, non si capisce come muoversi.
PM: Ha ragione, ed è per questo che noi cerchiamo chi abbia voglia di riarredare casa. Mi sono spiegato?
F: Si, si è spiegato. Però lei si comporta come un nuovo inquilino che già vuole comandare prima di prendere possesso della casa. Che poi non è neppure vostra, anche se capisco che voi ragioniate in anticipo ed in grande. Ma ci sono delle cose che hanno bisogno di essere  capite invece che ricostruite.
Ho la massima stima per quello che la persona che lei non vuol nominare ha fatto e per il suo lavoro. Non mi fraintenda, le scelte fatte anni addietro sono state futuristiche ed azzardate per una casa che andava contro dei colossi come lo siamo noi in Giappone. E capisco che qualche rischio lo hanno preso per andare contro di noi. Sono stati fortunati, ma anche noi abbiamo imparato la lezione, ed abbiamo investito di più e meglio, a quanto pare… Voi cosa avete fatto?
I problemi della gp12 per me sono solo problemi di comunicazione interni. Non problemi strutturali.  Non avendo sotto mano il progetto posso solo ipotizzare che stiano cercando il centro e che siano in ritardo. Hanno bisogno di tempo, e stabilire quale strada prendere non è stato facile, e non è stato possibile in tempi brevi. Quando arrivò Rossi da noi avevamo già del materiale pronto per i collaudi.
In Ducati i materiali li stanno facendo al momento e capisco il nervosismo che gira. Non le nascondo che sarei allettato dalla proposta, ma solo se venisse direttamente dall’innominabile. In forma di collaborazione. Ma capisco che sarebbe un bel problema ammettere di aver bisogno di aiuto: io questo problema lo avrei, essendo un ingegnere capisco cosa vuol dire portare avanti idee proprie contro lo scetticismo generale, visto il momento. E progettare in base a regolamenti che cambiano ogni anno, mi creda, non è cosa facile se per fare una moto vincente ci vogliono anni di prove e sviluppo. E’ più facile se si parte da una base solida e vincente, ma non mi risulta che la Ducati la abbia. Hanno fatto una moto in 3 mesi, e ancora mi chiedo sinceramente come abbiano fatto. E senza esperienze pregresse in una cultura telaistica differente da quella di cui loro erano precursori e artefici coraggiosi.
 Comunque la mia risposta e’ no. E mi faccia chiamare da Rossi-san, che ho proprio voglia di sentire se ha ancora rispetto nei miei confronti quando gli darò una tiratina d’orecchie.
PM: In che senso ?
F: Nel senso che in Giappone i panni sporchi si lavano in casa. Anche se sei un personaggio di alto livello mediatico. Non è più un mio dipendente. Ma la mia influenza ed il rispetto che ha per me faranno che cominci ad abbassare la testa come si fa qui in Giappone. Anche solo per rispetto a quello che rappresentano tutte le persone che lavorano direttamente o indirettamente per te.  E’ difficile arrivare in cima , ma lo è ancor di più cercare di rimanerci, in cima... Io dissi che se Ducati non avesse fatto quello che voleva Rossi-san  avrebbero avuto delle difficoltà, e cosi è successo. Ma qui è questione di capirsi, ci voglia il tempo che ci voglia.
La bravura di Rossi sta nel giudicare il materiale che gli proponi. Se la moto continua a non andare, qualcuno non ha spiegato o capito cosa serve, anche se da quello che ho visto i passi fatti sinora sono piccoli. Molti, quasi si stesse camminando al buio andando alla cieca per non farsi troppo male se si dovesse  sbattere contro qualche ostacolo. E sembra che qualsiasi azzardo non sia ben accettato. Se gli ingegneri avessero la bacchetta magica non si chiamerebbero ingegneri. Ogni idea ha bisogno del suo tempo e progettare un motore ha bisogno di mesi se tutto gira nel verso giusto. Una moto intera ancor di più.
PM: Riassumendo, Furusawa-san. Lei verrebbe se glie lo chiedessero da Bologna?
F: Diciamo che ci penserei… se la polvere si dovesse posare  in fretta. E che la serenità fra le parti non dovesse essere un optional. Ma mi sembra che la serenità sia difficile da trovare, ora come ora.
Un consiglio: che si chiariscano tutte le parti – ed aggiungo che per me sono troppe.  Come dite da voi? Troppi galli a cantare? Sinceramente, i galli che fumano sono indigesti. Anche i galli con la cresta più alta di tutti. Alla fine gli verrà tagliata la testa. Perché esiste sempre un gallo più alto. Sia gentile e non mi chiami più a quest’ora,  qui sono le 2 di notte. Arigato…
 Bene. Ovviamente, ripeto, è solo fantasia. Ma siamo sicuri che Rossi non ci abbia pensato? Tutti i fatti o i personaggi citati sono puramente casuali, ecc ecc ecc.
A Malaga… si cerca un digestivo, qualcosa mi ha fatto male a cena…
Questa ipotetica telefonata mi venne in mente dopo lo sfogo di Rossi in Qatar, e l’ho scritta giorni dopo. Tutto quello che è successo dopo il Qatar, ovviamente, non fa parte di questa ipotetica telefonata.
Ho cercato di immedesimarmi nella personalità di Furu-san. E del mercenario svizzero. Visti i precedenti…



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