martedì 17 novembre 2015

Sorpresa!!! Pubblicato il 10 novembre 2011

Sorpresa!!!

Sorpresa!!!
A Valencia è scesa in pista l'ultima creazione di casa Ducati, chiamata da più parti GP zero. Dopo i vari pezzi in cui ho inseguito con varie "ipotesi" quanto frullava nella testa di Filippo Preziosi, finalmente si è potuto vedere qualcosa dell'ormai famoso telaio perimetrale - deltabox, giapponesizzato o jj Cobas che si voglia definire.

Tra le varie foto postate nel mio servizio sui test di ieri, e fra quelle trovate su internet, ho notato due particolarità del nuovo telaio Ducati che lo differenziano da tutte le altre moto. Si tratta ovviamente anche in questo caso di mie supposizioni, ma da qualche particolare si può evincere qualche conferma.

La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stata una foto pubblicata da GPOne, dove appariva la Ducati a Valencia quasi nuda. Si poteva vedere parte del telaio, in particolare la zona posteriore attorno al forcellone, stranamente allungata fino a metà propulsore e con un'asola finale che immagino fatta per fissare il motore nella parte bassa.


Un attacco in quella posizione potrebbe servire - ripeto, si tratta di ipotesi - a rendere basculante il motore, imperniandolo in basso per poterlo muovere avanti e indietro, inclinarlo o ruotarlo spostandolo dunque indietro o avanti, in base alle necessità. Ipotesi abbastanza plausibile, viste le recenti dichiarazioni Ducati che citano la possibilità di lavorare sul posizionamento del motore senza dover realizzare, come in passato, un nuovo semitelaio ogni volta.

La foto sotto propone un vecchio telaio della Yamaha M1, con la parte bassa allungata - l'idea è di spiegare meglio il lavoro effettuato su questo telaio prototipale. Stiamo infatti parlando di un prototipo, di un manichino necessario a fare esperienza, da cui derivare le quote che contraddistingueranno il prossimo  - e speriamo definitivo - telaio della GP12. Preziosi, infatti, ha esordito chiarendo proprio questo concetto: "Quella che vedrete domani non sarà la moto che scenderà in pista per la prima gara della prossima stagione. Possiamo chiamarla... la numero zero." aggiungendo poi "Con questi test siamo riusciti ad ottenere quei dati che i progettisti ci chiedevano per definire le quote ciclistiche e il progetto della moto nuova" (dichiarazioni riprese da GPOne)

Vi propongo la chiave per interpretare meglio questi ultimi test: la foto in basso, con un simulacro di telaio da me elaborato con le modifiche più evidenti. Si tratta sempre di un vecchio M1, al solo scopo illustrativo, dove potete vedere una parte bassa allungata rispetto al telaio classico.


La foto a seguire, un po' più esplicita, presenta il telaio allungato sovrapposto all'immagine della GP12 vista ieri a Valencia, con la freccia verde ad indicare il nuovo "perno" che rende basculante il motore.


Non è ancora chiaro? Ecco uno schema per rendere chiare le possibilità offerte.

E veniamo al secondo aspetto che ha attratto la mia attenzione. La parte anteriore del telaio, apparentemente ancora facente funzione di telaio ed airbox come già visto.


Restano quindi in vita parte dei concetti del vecchio schema? Non avendo a disposizione altre foto, non riesco ad andare oltre questo punto. In realtà, c'è un terzo aspetto che ha stuzzicato la mia insoddisfabile fame di sapere. Osservate questa foto del lato catena della Ducati GP12 del team Pramac - a detta di Preziosi uguale alla moto ufficiale. E' probabile che la posizione possa ingannare, ma a occhio sembrerebbe che il pignone sia coassiale al perno forcellone. Se fosse così, Ducati starebbe esplorando soluzioni ancora inedite per la MotoGP, pur se già esplorate nell'enduro, dove - ad esempio - la BMW450 enduro che vedete nella foto più sotto già la propone nella produzione di serie.




Ho forti dubbi sul fatto che possano aver adottato questa soluzione, che però avrebbe lo scopo - oltre ad annullare gli effetti del tiro catena - di rendere davvero il motore basculante. Progettando un perno forcellone non più passante per tutta la lunghezza del motore - o dietro al motore - ma costituito da due mini-perni incernierati fra telaio e forcellone.

Spero che questa ennesima puntata della mia "telenovela sul telaio Ducati" vi risulti interessante. Tutte le foto sono state prelevate da Internet - fonti Crash.net, GPOne o David Matters (la quarta in ordine d'apparizione), che mi ha aiutato concedendomene l'uso dietro richiesta.

Le orrende elaborazioni grafiche, invece, sono tutte opera del Manz, così come idee ed ipotesi. Grazie a chi mi segue.

Giorgio Manziana Mulliri.

PS: su segnalazione di un lettore aggiungo il video - proposto da Moto.it - in cui il professor Cossalter, docente all'Università di Padova di Dinamica del Motociclo, spiega la funzione del pignone coassiale al perno forcellone. Ringrazio Umberto Saggio per il commento e la relativa spiegazione.

Continuo a sostenere che sia solo una ipotesi. La foto qui sotto non e' cosi chiara da definire la realta', apparentemente sembra.............  

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