lunedì 16 novembre 2015

Telai a confronto di Giorgio Mulliri Pubblicato il 02 agosto 2011

Telai a confronto

di Giorgio Mulliri
Telai a confronto
La Ducati è in difficoltà con la sua ultima creazione: la gp11.1.

Ho cercato di capire un po' il problema tornando indietro nel tempo, (senza la pretesa di saperne di più dell'Ing. Preziosi) riascoltando dichiarazioni di Preziosi (video), sia tramite alcune dimostrazioni video della Gazzetta dello Sport che spiegano in modo semplice il funzionamento dei vari telai, sia quello Ducati che quello Yamaha deltabox, preso come esempio in generale.

Ed anche in base a certe dichiarazioni rilasciate sulle difficoltà riscontrate finora anche da parte di Rossi, il quale provando a spostare il baricentro della moto sollevando e spostando i carichi sul posteriore, ha migliorato un po' la guidabilità della moto.

Sempre supponendo che oltre al telaio la Ducati stia soffrendo un cattivo adattamento delle gomme attuali, con una cronica mancanza di riscaldamento delle stesse, dovuto  in parte anche all'attuale bilanciamento della moto.

Quindi bisogna tornare un po' indietro, dopo il primo test di Rossi sulla Ducati, al famoso Flex pack composto dalla forcella anteriore piu flessibile e dal semitelaio in carbonio dove per cambiare la flessibilità si deve ricostruire il semitelaio ma con fogli di fibra disposti in un modo differente.

I vari test fatti da Hayden in Qatar del Flex pack diedero una risposta negativa da parte dell'americano. In realtà Rossi non lo provò fino a Estoril, e da lì usarono il nuovo semitelaio piu morbido con soddisfazione anche da parte di Hayden, che approvò anche un albero motore piu pesante che rispondesse con meno aggressività alle richieste di Rossi in pista.

Il passaggio alla gp11.1 è stato un tentativo andato male se vediamo i risultati, anche se il nuovo link posteriore sembra abbia soddisfatto ambo i piloti, oltre il nuovo cambio rapido.

Il tentativo di spostare il baricentro della moto ha dato i suoi frutti anche se è stato solo un palliativo visto il guadagno di qualche decimo: non abbastanza però per andare a prendere gli avversari distanti ora secondi.

Il fatto che non abbiano potuto migliorare ulteriormente dà da pensare: la moto e' gia al suo fine di sviluppo non avendo piu registri a cui affidarsi? Ha evidenziato che il mezzo è sbagliato nel suo bilanciamento generale?

Da lì i rumors del paddock  di Laguna Seca, dove si vociferava di un cambio radicale sulle scelte tecniche della Ducati, un nuovo telaio ma in alluminio e con disegno tipo deltabox. Capirossi ha rivelato che secondo lui la Ducati sta gia lavorando ad un telaio tipo deltabox in alluminio e che il problema è la troppa rigidezza del semitelaio (avendo il motore come parte centrale). Ma l'ing. Preziosi ha prontamente smentito. 
Il problema della Ducati è il bilanciamento della moto: per risolvere il problema  dovrebbero ridisegnare il motore nella sua archittetura, per poi disegnare un altro telaio che si adatti alle caratteristiche stutturali della desmo senza snaturare la filosofia cara in casa Ducati (indiscrezione riportatami da parte di un amico vicino ad un meccanico del team).

Andando a spulciare le foto delle vecchie Ducati gp a traliccio, ho scoperto (si fa per dire) una differenza sostanziale che forse spiega l'eccessiva rigidità attuale della gp11.

Ovviamente NON e' il semitelaio in carbonio, che per volere di Preziosi rese ancora piu rigida la moto, ma il suo posizionamento e ancoraggio al motore.
La cosa che salta all'occhio sono gli attacchi al motore. Sulle gp a traliccio gli attacchi sono al centro del cilindro a metà della sua altezza, e con il semitelaio a traliccio dovrebbe far funzionare la moto in un modo molto più armonico e morbido rispetto al semitelaio di carbonio che è bloccato direttamente sopra le teste del desmosedici gp. In poche parole se prendo uno stecchino lungo fletterà piu di uno stecchino corto ("abbuonatemi" l'esempio banale ma comprensibilissimo).
Ovviamente questa è una mia teoria, Non sono ingegnere, ma qualche nozione la so anche io.

Ho elaborato una foto (in alto) dove si evidenzia la mancanza di flessibilità del carbonio in confronto al telaio in traliccio. Prendendo spunto dalla desmosedici stradale che la ducati ha gia in casa. La soluzione  "sempre per me" e se il mio ragionamento fila, è che dovrebbero affidarsi ad un disegno del nuovo semitelaio con degli attacchi piu lunghi, in modo da avere una flessibilità che ora non è quella che richiede la sensibilità sull'anteriore. Nella foto da me montata per spiegare la mia teoria, ci sono varie soluzioni per spiegare il concetto. Il brevetto Honda con il telaio in due parti con la parte anteriore che viene ancorata alla base dei cilindri. Il telaio in carbonio della ncr su motore desmosedici stradale che ha il disegno adatto a quel motore ed il semitelaio della desmosedici stradale che come evidenzio ha gli attacchi al centro del cilindro e non sulla testa.

La ricerca della flessibilità senza dover snaturare la Filosofia Ducati (ovviamente secondo me) è su questa strada.

Ripeto: fare un telaio tipo jj cobas inventore del deltabox brevettato poi dalla yamaha da usare sulla futura ducati, sarebbe sì una soluzione fattibile ma per farla dovrebbero cambiare  radicalmente tutto il disegno del motore; non e' che la ducati non sia in grado di farlo anche da sola (solitamente i prototipi di telaio li fa in casa appoggiandosi anche a degli artigiani), e non e' detto che la nuova extreme non ricalchi il mio pensiero: il disegno del telaio della nuova sbk, in realtà,non e' stato ancora presentato. Esiste un elaborazione al pc che traccia le stesse linee del semitelaio in carbonio (ma in alluminio  Ducati gp), anche se in realtà ancora non si sa come sia.

Curiosità: jj Cobas, nel 2000 aveva un progetto per una motogp con semitelaio in carbonio: non fece in tempo a costuirlo, purtroppo se ne andò prima .(foto2)
Ripeto: la mia e' solo una teoria,"estiva", ma ragionandoci un po su (forse) non è poi cosi lontana dalla realtà.


https://www.youtube.com/watch?v=BzTXLjFbaSc


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