Riassunto della puntata precedente:Analisi del MAnz sulla ultima opera d'arte ideata in ogni singolo pezzo dal Genio Massimo.
Analisi su alcune parti che hanno attirati la curiosità di molti appassionati, dopo le immagini della moto e le parole rilasciate dal genio massimo prima del suo abbandono involontario dal mondo delle moto.
Parole e immagini che potete apprezzare nell'intervista fatta da Nico Cereghini su Moto.it.
http://www.moto.it/news/massimo-tamburini-t12-la-moto.html
Parole che il Manz ha cercato di seguire alla lettera, nell'intento di cercare di carpire i segreti di questa massima espressione di stile e bellezza partorita da una delle menti più brillanti del mondo del design motociclistico.
Mission: cercare di capire le novità in termini tecnici della T12, segreti che in un prossimo futuro potrebbero essere alla mercè di un consumatore più esperto in termini di finezze tecniche ampliate a più marche di moto, se i brevetti applicati nella T12 si riveleranno effettivi nel uso della moto.
Nel precedente articolo ho voluto indagare sul cannotto "semovente", cioè che il cannotto ha la effettiva possibilità di poter sollevare tutto il gruppo forcella anteriore, senza dover smontare mezza moto, oltre a tutte le regolazioni del caso come si addice ad una super sportiva di rango superiore, (inclinazione angolo forcelle avancorsa ecc ecc)
Qui per chi se lo fosse perso.
http://manziananews.blogspot.com.es/2016/05/t12-massimo-vista-da-manzianaprima-parte.html
Questa seconda parte, è dedicata a i particolari della T12 , il sistema che dovrebbe permettere la regolazione della rigidità trasversale del telaio ha bisogno di un articolo a parte.
Ma cominciamo con alcune spiegazioni su determinate delle scelte tecniche, che a mio parere, il genio massimo, ha voluto attribuire a questa sua creazione senza compromessi.
Particolarità che sfuggono ad una prima occhiata globale della moto, ma che un occhio attento può di certo apprezzare se cerca di andare un po più a fondo sull'estetica della T12.
Un particolare sul gruppo cannotto, che abbiamo già analizzato il modo di funzionamento nell'articolo precedente.
Si può apprezzare che: tutta la struttura che contiene in cannotto vero e proprio, che e' fissata al telaio, per intenderci, questa parte anteriore del telaio esposta sulla mia elaborazione artigianale...
contiene la parte del cannotto vera e propria che si può muovere regolandola, è coperta da quello che può sembrare una protezione che si adatta alla posizione stabilita, una volta che il cannotto venga sollevato dal suo contenitore.
Purtroppo le foto ufficiali, non premettono di poter apprezzare nella sua integrità la finezza del particolare.
Passiamo ad un altro piccolo particolare.
Gli accorgimenti che permettono al ammortizzatore di sterzo di poter lavorare con le posizioni cambianti del Cannotto.
Montato di suo direttamente sopra alla struttura anteriore al telaio.
Sulla base di sterzo vi è una leva che si collega tramite un nodo sferico sotto l'ammortizzatore di sterzo, studiato pero in modo tale che funzioni anche con il cannotto sollevato, di conseguenza accetta l'inclinazione derivante dalla leva sulla base di sterzo
Parte in alluminio stilizzata ed atta a proteggere le parti interne alla carena in caso di caduta apparentemente.
Passiamo ad un particolare molto fine.
Seguendo le varie informazioni dell'intervista dedicata alla T12 da parte del figlio, questa parte dove appaiono delle scritte che in dialetto significano chiuso, aperto, in pratica questo e' il sistema di aggancio di sicurezza (a mio avviso )della parte superiore della moto, composta dal finto serbatoio che sigilla l'airbox nella parte anteriore, che contiene il serbatoio stesso e il sellino, il tutto in un pezzo unico come in questa foto.
e l' attacco anteriore alla struttura del cannotto che e assicurato da una vite che blocca la parte anteriore al cannotto, che funge da parte anteriore del traliccio.
e i due attacchi laterali nella struttura che fa da appoggio per il leveraggio dell'ammortizzatore e la struttura stessa fa da collegamento per le due parti laterali del telaio.
Questi: vista la forma NON tonda di questo particolare, dovrebbe essere il sistema di aggancio della struttura superiore.
Probabilmente con un aggancio che entra al' interno e ruotandolo obbliga, tramite un "dente" che la parte sia ben ermetica dovendo sigillare l'airbox nella parte anteriore.
avete presente gli agganci rapidi delle carene?
Il principio dovrebbe essere lo stesso.
La parte che entra dentro e ruotandola blocca il congiunto.
spero di essermi spiegato. (cosi e' come vedo il meccanismo)
Mentre lo stelo con asola dovrebbe essere la chiusura di sicurezza, che abbassando quella piastrina con le scritte, permetterebbe di svincolare l'aggancio ...
messo nel perno di fulcro del leveraggio del ammortizzatore, come in quest leveraggio di forma similare appartenente ad una Mv Agusta in aggiunta alla foto, e segnata da frecce rosse.
Passiamo alla parte che congiunge i due lati del traliccio.
Il Genio Massimo, ha preso spunto da un altra sua creazione, sempre MV agusta.
Abbiamo già visto come la T12 sia composta da 3 parti relative al telaio.
Cannotto, traliccio , piastre che stingono il motore e contengono il pivot.
Le piastre collegate al traliccio sono pezzi unici e separati tra loro.
Come nella foto di un lato di una piastra mv agusta per rendere l'idea.
Nel caso della T12 Massimo, la parte che collega le due piastre del telaio, hanno prima un manufatto in alluminio che e' disegnato per collegare il traliccio tra le parti destra e sinistra come prima cosa, e poi dare sostegno all'aggancio della struttura superiore appoggiata in questa posizione,
In rosso la forma approssimativa della parte lavorata in alluminio
Parte in alluminio che fa da supporto alla parte superiore composta da copri airbox e sellino.
Sospensione posteriore.
del tipo rovesciata come ultimamente sta usando suter in moto2 e nella sua 567 cc due tempi.
Il telaio non ha il longherone che collega i lati del telaio, cosi per intenderci,
esempio con un telaio il alluminio,
la parte bassa che congiunge i longheroni nel telaio della T12 non esiste.
come si evince in questa foto della parte bassa delle piastre della T12.
Questo perche non ha i leveraggi dell'ammortizzatore sotto il forcellone come in moltissime moto d'oggi.
in questo caso il sistema prolink della honda
Il sistema usato solitamente è come questo della aprilia, dove l'ammortizzatore ha l'attacco superiore direttamente al traversino del telaio.
Il sistema utilizzato dalla T12 è come in questa elaborazione grafica per semplificare il discorso.
Spero sia stato di semplice comprensione questa analisi di alcuni particolari della T12 Massimo.
Tutte el elaborazioni grafiche sono solo per semplificare il discorso per una miglior comprensione dei temi toccati.
Non essendoci foto specifiche ho dovuto lavorare un po di immaginazione.
Nella prossima parte verrà affrontato una ipotesi del funzionamento del sistema di regolazione della rigidezza trasversale del telaio.
Sto preparando diverse grafiche per spiegare prima determinati concetti anche con l'aiuto di un amico che presta la sua arte con lavori 3 d per lo scopo .
Bisogna che spieghi prima determinati concetti nel capire il disegno del telaio ipotetico ovviamente non essendoci che parti visibili nelle foto ufficiali.
Analisi su come e' fatta la parte del cannotto che contiene anche i passaggi dell'aria verso l'airbox, e da li spiegare i concetti del telaio e del suo disegno specifico basato sulla mia personalissima interpretazione ipotetica del principio di funzionamento, nessuna certezza ma usando un po di logica forse ci avviciniamo al concetto principale.
A Malaga oggi 28 gradi
terza parte
http://manziananews.blogspot.com.es/2016/06/t12-massimo-vista-dal-manz-terza-parte.html
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