Vivendo in Spagna e pubblicando a volte anche articoli in Spagnolo, mi sono fatto una serie di amici lettori e Blogger Iberici.
Più di una volta mi sono imbattuto in articoli che reputo siano di interesse generale per chi segue il manz su Facebook e sul blog.
In questo caso ho letto l'articolo del amico, Manolo Fernández Martínez.
Manolo ha qualche lamentela su alcune cose successe il venerdi e sabato sui fatti del Gp di Catalunya.
Ho chiesto a Manolo il permesso di poterlo tradurre e postarlo nel mio blog.
@mnlt15 che scrive per il sito
http://www.pcmoto.net/web/2016/06/10/somos-idiotas/
Questo il link dove potete trovare l'articolo originale.
Spero possano risultare interessante il pensiero ed anche un po sfogo personale dell'amico Manolo.
Siamo sei anni che parliamo di quella curva 12 nella commissione, sostenendo che una scappatoia più ampia era necessaria. Ma purtroppo, non c'è più spazio per spostare la parete e la tribuna. C'è una tribuna e sarebbe molto costoso per modificare la via di fuga in quel punto.
Più airfence gonfiabili sono stati messi perché ci hanno detto che espandere la via di fuga era impossibile.
Questo è un punto di svolta pericolosa. Due anni fa Antonelli aveva una normale caduta e ha raggiunto il muro.
Quando corriamo sulla stessa pista della la F1 dovrebbero essere tutti d'accordo, la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) con Motociclismo (FIM).
E sempre una ricerca di equilibrio. Noi preferiamo la ghiaia, e la F1 l'asfalto la, bisogna cercare un compromesso ad ogni curva, non possono arrivare loro ( la f1) mettere l' asfalto e stop.
Probabilmente, se ci fosse stata la ghiaia al posto del cemento in quella via di fuga la dinamica dell'incidente sarebbe stata diversa, la moto era andata ad un lato e non contro il muro.
La F1 sono oramai molti anni che non fanno quel curvone , perché la velocità che entravano avevano bisogno di 500 metri necessari per la via di fuga.
Noi la facciamo molto più lentamente, ma abbiamo bisogno di ghiaia in quel punto "
Queste erano le parole che sono state dette sabato scorso al Circuit de Catalunya, a Montmelo, dopo la tragedia che si è portato via a Luis Salom.
Delle parole molto dure, anche più dure, dell'inutilità e la responsabilità alla commissione per la sicurezza, del circuito e quelli che sono predisposti per parlare di sicurezza fino quelli che portano avanti il mondiale con la sua organizzazione. Ed è in ultima analisi il responsabile di tutto ciò che accade sul circuito. Perché nel fare errori, se un lavoratore ha un incidente, la responsabilità ultima è la società per la quale lavora.
Molte dure parole, ancora più dure, in cui vi è una denuncia molto esplicita e amara per tutti coloro che non ascoltano i piloti.
Delle parole ancora più amare contro i proprietari del circuito ( i comuni), e gli omologatori (la Federazione Motociclistica Internazionale) e promotore (Dorna) che lascia ben intendere che gli interessi sono ben al di sopra della sicurezza attiva dei professionisti che vi lavorano, perché non si sbaglino se un lavoratore ha un incidente sul lavoro. Il responsabile ultimo è l'impresa per cui lavora
In queste parole, molto dure ancora più dure, aggiungo(e dico perché io ho scritto questo testo a mio nome), si giunge alla conclusione che forse quella via di fuga d'asfalto, in quei giorni specifici per Montmeló, è stato omologato per la Formula 1 (anche se questo ciocca con l'approvazione della sicurezza delle moto) per le f1, è molto costoso vederle bloccate in una trappola di sabbia e ghiaia per fermare gli oggetti e piloti che potrebbero scivolare lì.
Potrebbe essere che a Montmeló preferiscano perdere entrate della MotoGP prima di perdere la Formula 1, si richiede una via di fuga con ghiaia, e non è di gusto per il pubblico della Formula 1, che paga anche per vedere la pista vuota in un giorno allenamenti privati.
E non critico gli appassionati di Formula 1, io pago per vedere la mototorette girando in pista.
Le tv pagano per ritrasmetterlo. E la gente paga per andare al circuito per vederli. (E credo che questo, e nessun altro, è il motivo della NON sospensione dell' ultimo GP di Catalunya).
Queste parole sono molto dure, e risultano ancora più dure, quando si apprende che sono state pronunciate da Valentino Rossi.
Anche Marco Melandri (ex professionista, ex operaio MotoGP) si e' pronunciato al rispetto.
Il fottuto padrone del mondiale si rivendicò come tale durante il GP di Catalunya, di fronte al nuovo regolamento che impedisce critiche aperte verso il Moto mondiale GP, e punisce affermazioni come queste con sanzioni sportive.
Il fottuto padrone della motogp ha attuato come tale e ha difeso davanti ai media tutti i loro colleghi e il loro diritto a lavorare in condizioni minime di sicurezza da sei anni a questa parte . Il fottuto padrone del mondiale prese coscienza di se stesso, e si e si e' sporto a i media che maneggia alla perfezione, un messaggio chiaro: la MAL chiamata "Commissione per la sicurezza" non funziona e non ha interesse che funzioni.
E visto quello che si è visto, ora capisco che Rossi non abbia interesse ad assistere a inutili riunioni.
E ora viene la mia domanda, quanti media hanno diffuso le parole di Rossi? Forse non hanno mai parlato?
Io sognavo forse o ho bevuto assenzio? Poiché le edizioni stampa di Solo Moto o Motociclismo .es non vi è nominazione di queste parole di Rossi, e le varie edizioni digitali della maggior parte dei mezzi di comunicazione ci hanno venduto la merda delle dichiarazioni di Rossi sul fatto che Rossi ha approfittato dei fatti del venerdì per attaccare Marquez, senza nessun riferimento che la curva 12 e da sei anni sotto sospetto da parte dei piloti.
Ho voluto decidere di averlo sognato, perché mi sembra inassumibile che nessun medio di comunicazione facesse un eco chiaro di alcune parole molto dure, dove si dice che a nessuno importa se un pilota possa morire salvo che muoia.
Parole dure, che dicono che a nessuno importa se un pilota può morire a meno che non muore, ma non potrei: queste parole sono state pronunciate. ed i mezzi usuali non hanno fatto un fottuto caso, convertendo tutti in codardi e figli della grande safety commision, sia perché non sono interessati a vendere quando un pilota si lamenta, o perché qualcuno ha chiesto loro di non dare troppa diffusione, controllando ciò che esce e entra delle redazioni dei circuiti.
Cosa che invece per per la conferenza stampa di Ezpeleta e Uncini non sono mancate voci o recensioni in diversi media.
Noi siamo idioti, idioti, ancora più idioti, per non essere in grado come tifosi e come i motociclisti che capiscono i rischi che corrono i nostri ammirati piloti professionisti , di vedere oltre la cortina di fumo che comporta la rimozione di una curva subito dopo che sia successo, quando qualcuno è venuto da sei anni avvertendoli che la via di fuga era molto insicura, mentre nessuno si prende più responsabilità di "non" spiegare cosa è successo.
E come quella curva ce ne sono diverse.
Un ringraziamento a Pcmoto.net e al Manolo da parte del manz.
Un abrazo.
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