lunedì 16 novembre 2015

Il no comment di Assen di Giorgio Mulliri Pubblicato il 26 giugno 201

Il no comment di Assen

di Giorgio Mulliri
Il no comment di Assen
Il no comment di oggi vorrei dedicarlo alla Bridgestone ed all'associazione dei team ed al regolamento  delle gare sul bagnato, che prevede che la gara non venga interrotta per una seconda partenza in caso di pioggia e condizioni della pista pericolose (anche se sembra un controsenso in una gara di moto) anche se alcuni piloti  hanno alzato la mano per  fermare la gara; qualcuno, si vede,  cha ha studiato bene il regolamento, iniziando invece a tirare per poter arrivare almeno al 14 giro, così da rendere la gara ufficialmete valida, e chiuderla con la decisione della direzione al giusto giro. Obbligati allo spettacolo?
Bridgestone, che stanca delle critiche sulla difficoltà di riscaldare le ottime gomme, ha aspettato fino a Assen per decidere che forse era il caso di portare delle gomme più morbide o forse per la riunione volante nel box HRC  con a capo il boss Honda che dopo la caduta di tutte le moto colorate Repsol, si è deciso di far portare delle gomme pronte per un altro circuito provenienti dalla Germania; come da regolamento, serviva però una decisione unanime da parte di tutti i team per poter effettuare un cambio di regolamento in corsa. Il problema è nato con l'opposizione di un team che ha accordi con HRC, che probabilmente avrà pensato di non aver bisogno di quella gomma visto che l'unico pilota HRC a non cadere nelle le prove era stato proprio il loro (Sic).

Visto come sono andate le cose al primo giro con il Sic, che si mette di traverso alla 3 curva, mi viene difficile trattenermi dal pronunciare una battuta "chi la fa l'aspetti".
Secondo me, l'associazione dei team, che che avrebbe dovuto votare l'unanimità sull'utilizzo  delle nuove gomme "tedesche", ha peccato. Visto  che il discorso gomme morbide è relativo alla sicurezza (viste le clavicole e rotte e le cadute a freddo, come anche quella di Rossi al Mugello nel 2010) forse la soluzione migliore sarebbe stata  far decidere ai piloti e non agli ingegneri. Riobligati allo spettacolo o fame di punti?


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