martedì 17 novembre 2015

Intervista con Juan Marinez: La ducati ha dato a Rossi quello che nessuno gli ha mai dato di Giorgio Mulliri Pubblicato il 25 maggio 2013

Intervista con Juan Marinez: La ducati ha dato a Rossi quello che nessuno gli ha mai dato

di Giorgio Mulliri
Intervista con Juan Marinez:  La ducati ha dato a Rossi quello che nessuno gli ha mai dato
Ringrazio Motocuatro  e il suo Jefe German Garcia Casanova per avermi autorizzato a tradurre e pubblicare interamente  sul mio blog questa interessantissima intervista al capo tecnico di Niky Hayden.


Juan Martinez (Mollet del Vallés, 1972) è l'ingegnere di pista Nicky Hayden nel team Ducati, oltre ad essere uno dei tecnici di prestigio riconosciuti nel  campionato mondiale di motociclismo e, oggi, uno dei cinque 'magnifici' ingegneri spagnoli in MotoGP, insieme a Ramon Forcada (Yamaha, Lorenzo), Antonio Jimenez (Honda, Battista), Santi Hernandez (Honda, Marquez) e Ramon Aurín, 'Pedrosa telemetrica in Honda. 
Con tutti loro cerchiamo di andare a parlare durante la stagione,e  di portare Ai lettori di  Motocuatro.com le impressioni dai box

Juan andò a lavorare, molto, per la  marca di  sospensioni Showa, una consociata di Honda, che nel 1994 ha chiesto di andare nel  mondo del motociclismo per l'assistenza ufficiale della squadra. A 22 anni, è stato tecnico di Mike Doohan, sotto il comando di Jeremy Burgess, con cui ha vinto la il mondiale nel 1997 e 1998. Durante i nove anni successivi, Juan ha lavorato per piloti come Valentino Rossi (due mondiali con lui, 2001 e 2002), Luca Cadalora, Loris Capirossi, Alex Barros, Tadayuki Okada e Criville. Nel 2003 come tecnico di Sete Gibernau, lasciando il suo lavoro come tecnico delle  sospensioni per diventare ingegnere di pista del Barcellonese, con il quale rimase fino al suo ritiro.HA seguito un periodo  per piccoli team di Honda nel 2007, non è andato come si  aspettava, è tornato in MotoGP con la Kawasaki nel 2008, per poi  firmare, nel 2009 con  il team Ducati ai servizi di Hayden. 
Parallelamente alla sua carriera in MotoGP, Juan Martinez ha lavorato con piloti provenienti da altre discipline, come ad esempio trial Marc Colomer, Doug Lampking e, più recentemente, Toni Bou, tutti campioni del mondo. Un'altra collaborazione che juan ricorda con affetto, è quello fatto con Laia Sanz nella sua prima Dakar.

La sua ultima impresa è una partnership con l'ex pilota italiano da cross Giuseppe Andreani, per creare 'Andreani-MHS ibericA', un centro per la modifica di moto e auto, sia per la corsa e per l'uso quotidiano, oltre a distribuire IN  Spagna lE prestigiosE  sospensioni Öhlins,-

"L'obiettivo è quello di tornare rapidamente a posizioni di testa"

L'appuntamento con Juan  è il Giovedi della scorsa settimana, a Le Mans. Nel box Ducati hanno appena finito di montare la gp13 e ci avviciniamo verso i camion  per fare una chiaccherata

Motocuatro:- In sostanza, quali sono i cambiamenti più importanti per quanto riguarda GP13 moto che hai finito la scorsa stagione?

Fondamentalmente abbiamo lavorato sulla posizione delle masse nella moto. La tendenza oggi è quella di centralizzare il più possibile. Il nuovo concetto della moto attuale, noto come CNB, è quello di centralizzare la massa massima con la  minore inerzia, e quindi ottenere una pressione abbastanza costante sulle gomme e sfruttare il grip  della gomma .

-Quando si parla di posizione delle masse, si intende la distribuzione del peso?

Più che la distribuzione del peso stesso, che alla fine è più o meno quello che facciamo, si basa sui componenti della moto, che potrebbero essere distribuite  nella parte posteriore o anteriore della moto, cercare di avvicinarli il più possibile al baricentro, per generare il meno trasferimento di carico possibile.

Motocuatro:Sta Nicky Hayden lavorando sulla falsariga di questi ultimi due anni con la moto, oppure c'è stato un cambiamento in questo senso?

Fondamentalmente nei due anni precedenti, era stata una priorità con Valentino (Rossi) come una linea di evoluzione . Quest'anno il lavoro si è diviso per cercare di ottenere più velocemente lo sviluppo della moto, l'ascolto di entrambe le parti (i due piloti, Dovizioso e Hayden) Il positivo è che in molti casi i piloti coincidono, e questo ci aiuta a sviluppare componenti diversi tra loro, al fine di ridurre i ritardi nello sviluppo -

-Motocuatro:In Ducati, durante gli ultimi due anni sono  cambiate molte cose sulla moto, la linea di lavoro e’ legata alla filosofia di marca  si è recuperato un po la linea prima di Rossi?

La linea è ora differente. Ovviamente, un pilota come Valentino, che ha molta forza per qualsiasi marca, non solo la Ducati, ti fa prendere decisioni che sicuramente, in alcuni casi vanno contro la filosofia del marchio. 
In tutti momenti  anche se si prendono decisioni con il suo criterio, la Ducati ha analizzato quello che è stato il motivo delle decisioni, per cercare di capire il motivo di prendere questa strada. 

Soprattutto per non perdere tempo e non mettere tutto nelle mani di un solo pilota pilota. Negli ultimi due anni c'è stato un cambiamento radicale nel concetto della moto,il  telaio monoscocca è stata abbandonata, per semplificare , in cui il motore è il componente principale della moto e da lì si aggiungevano gli altri componenti, come il forcellone  o la parte conosciuta come telaio, che ospitava la direzione del moto. Da lì si è cambiato molto fino al telaio perimetrale Deltabox  attuale . Hanno fatto esperimenti con forcelloni di materiali divers,i fino a  quelli che stiamo usando oggi, e in questo momento, abbiamo la configurazione moto che riteniamo sia più efficace, entro le nostre possibilità.

Sei soddisfatto dei risultati?

Ovviamente non siamo felici, perché noi non stiamo raggiungendo, finora, i risultati per i quali stiamo lavorando, e tutte le modifiche che sono state fatte della filosofia Ducati ci ha portato ad ottenere quello che volevamo. Quando si decide di apportare modifiche così significative, così come il concetto di una moto che passa dal telaio in carbonio, o monoscocca, a un Deltabox, devi crescere in esperienza, conoscenza che tutti gli altri hanno già anni in una tipologia di moto come quella che abbiamo ora. Per noi è uno svantaggio che si spera in futuro possiamo uguagliare.

"Il cambio seamless è stato introdotto nella GP11.1 con Valentino"

-Ducati ha da quasi due anni il seamless  , tanto di moda adesso. Da quando?

Il primo ad utilizzare questo cambio all'interno Ducati è stato  Valentino, ed è successo a metà  del 2011, con l'introduzione della GP11.1, è stato uno dei cambiamenti che aveva la gp11,1

E Nicky Hayden, quando lo ha avuto?

Dopo Brno abbiamo fatto il confronto tra la GP11 e GP11.1, e da Misano e lo abbiamo montato.

- Qual è il vantaggio di questo cambio?

Il vero vantaggio del tempo sul giro non è quello che potrebbe  fare  una differenza sostanziale, ma aiuta nella  stabilità della moto, soprattutto in fase di accelerazione, quando si deve cambiare marcia e avere ancora la moto inclinata  . il tiro della catena  soffre meno quando  cambi di marcia, incide meno e aiuta a mantenere costante la pressione nel pneumatico posteriore, e questo ti aiuta ad avere più stabilità.

- Chi ha sviluppato il cambio, fatto la Ducati o, come nel caso di Honda, avete  incaricato una società esterna?

Ducati ha fatto il progetto e alcuni fornitori lo hanno materializzato . Una parte dello sviluppo del cambio è Ducati, ma la fabbrica Ducati,m  non ha capacità di fabbricare tutti i componenti  internamente, perciò, si affida a fornitori esterni.

- Pensi che sia normale che la Yamaha sta costando cosi tanto averlo? E’ cosi complicato?

Credo che non solo per la  Ducati, ma in tutto il paddock, si tende a sottovalutare l'impegno necessario per apportare modifiche tecniche sulla moto.  Si crede ch esia tutto  facile, o che durante la notte è possibile realizzare dei  concetti radicali, in questo caso un cambiamento. Non è solo fare degli ingranaggi del cambio, è che questi ingranaggi devono entrare in un carter che  ha una limitazione. Quando si decide di fare una modifica del genere può coinvolgere tutti gli organi di trasmissione e alberi, devi adattarti al disegno del carter  stesso, con il nuovo cambio se  non entra negli  alloggiamenti esistenti. Allegata alla limitazione che abbiamo con i  motori  diventa un problema nel  momento.  Una delle ragioni per cui abbiamo deciso di fare un   Deltabox  era nella  limitazione dei motori- Il fatto che il motore era una parte strutturale di ciò che è stato tutta la moto, avevamo un sacco di problemi in caso di qualsiasi cambio o modifica . Ora siamo in grado di cambiare la rigidità del telaio e il motore rimane lo stesso, e stiamo nel rispetto delle regole. In un altro  modo non avremmo potuto farlo . Penso che più  la limitazione o potenziale della  Yamaha a fare un cambio abbastanza compilicato  , è  un problema in termini di design.

- Può essere misurata in decimi il miglioramento da cambio a cambio?

Tutto è a seconda da dove parti, a seconda di ogni moto, che sono completamente diverse. Il motore da solo non và , più che quantificare la differenza, bisogna vedere se il cambio destabilizza la moto in accelerazione. Se il seamless lo migliorata, allora  non e’ il saemless che migliora, ma quello che hai ottenuto con il grip che e’ risultato di questo miglioramento nel uso dei  pneumatici. Noi tendiamo a misurare circa due o tre decimi. Ma se parti di un cambio meccanico che di base  tende a destabilizzare la moto, il miglioramento può essere molto più alto. Vista dall'esterno, la Yamaha è una moto con una erogazione di potenza abbastanza lineare , o la hanno abbastanza controllata, io questo non lo so, ma se qualcosa è segnato, a quanto pare, la Yamaha è caratterizzata per la sua morbidezza. Se l'erogazione di potenza della Yamaha è abbastanza liscia, è improbabile che si possa migliorare tre decimi al giro, o penso che sarà difficile. Ma  loro  sono quelli che conoscono i dettagli.
 io mi sto concentrando molto su quello che sarebbe la l’uscita dalla curva , ma può essere che loro ritengano che nelle rette i  cambi delle marce lunghe  perdano  parte della coppia che li aiuta a recuperare la velocità di punta .  Dall'esterno è molto difficile vedere che loro vanno a vincere. Ora, come rivale?, Spero lo montino e che non vincano nulla (ride).

"Le gomme di quest'anno sono praticamente la stessa della scorsa stagione"

-Dopo tre gare (questa intervista è stata condotta il Giovedi a Le Mans), sembra che la Bridgestone stanno dando qualche problema, come si adatta la Ducati alle gomme in questa stagione?

Non credo che stiano dando  problemi in piu a quelli già davano. Ciò che è vero è che essendo un campionato monomarca, il produttore cerca in ogni momento almeno di non dare   alcun problema hardware, vale a dire che non si rompono. Il fatto che non si ha la concorrenza nei confronti di altri produttori di pneumatici permette di mettere da parte le prestazioni  e assicurarsi che non ci siano problemi evidenti come rotture sui pneumatici, blister  o  Reining, ecc. Teoricamente, per i dati che abbiamo, non sono particolarmente diversi dalla scorsa stagione, infatti,  molti pneumatici hanno esattamente le stesse sigle in queste gare rispetto allo scorso anno.
 La famiglia delle carcasse  che sono state introdotte nella passata stagione nei pneumatici anteriori sono la stessa che hanno provato tutti e dato per buono. In un primo momento chi ha avuto più problemi ad  adattarsi e’ stata la  Honda, ma se si guarda lo storico dello scorso anno, dal cambio gomme  loro  hanno vinto di più. Alla fine, essendo un campionato monomarca, si parla di loro solo quando  dei pneumatici  vanno male. Generalmente sono gomme che sono all’altezza , ma logicamente vorrei che fossero specifiche per Ducati, quindi ci sarebbe un vantaggio, ma coprono generalmente le aspettative. Si poteva indovinare  di più con il composto in alcune gare, ma le condizioni meteo sono difficili da indovinare, a prescindere dal problema dei costi.

- Dicci come si lavora con Nicky Hayden?

Il rapporto che ho con Nicky è molto buono, giusto, abbiamo rispetto, capisco perfettamente il ruolo che ha all'interno della nostra struttura di lavoro e lui  capisce il mio. Da lì  cerchiamo di compenetrarci.  Posso parlare di qualsiasi cosa con Nicky, ovviamente rispettando la sua posizione e il ruolo, ma possiamo dirci tutto. Lui fa esattamente la stessa cosa, rispetta il mio lavoro all'interno della struttura del lavoro, dimmi cosa ti piace e non ti piace e da lì in due cerchiamo di fare il nostro lavoro al  meglio. Logicamente, il non vincere evidenzia che ci  sono alcuni che fanno meglio di noi. Dobbiamo cercare di migliorare per poter vincere.

- Quando pensi che la Ducati sarà in grado di essere, ancora una volta, al livello di Honda e Yamaha, o almeno di lottare per la vittoria?

Realisticamente, tutto ha un processo. Se riusciremo alla fine di questo anno  appianare le differenze per le posizioni vicine al podio sarebbe un successo. La prima cosa che dobbiamo fare eì migliorare i piccoli dettagli che ci devono  dare la possibilità di essere costantemente in lotta per le posizioni dal quarto al sesto . Questo è il nostro primo obiettivo e credo che ci stiamo arrivando.Al Mugello penso che dovremmo già essere in grado di stare  con il secondo gruppo , e prima della fine della stagione, di avvicinarsi alla lotta per  di gruppo del  podio. Questo è il vero obiettivo.

"Oggi, Valentino non sta facendo con la  Yamaha molto diversamente da come è stato con la Ducati"

, fino a due anni fa, la Ducati aveva una reputazione brutale è stata la Ferrari delle moto, glamour e leggenda. Negli ultimi due anni non solo si e messo in discussione tutto questo, ma si e’ anche perso il rispetto per il lavoro che stiamo facendo ...

Penso che il tempo verbale che hai  usato è sbagliato. Non credo che fosse, penso che sia. In molti casi, come ho detto prima, non si tende a valorizzare  lo sforzo di essere qui, per competere al più alto livello. Quando diciamo che una moto non va, si parla di moto simili che stanno lasciando un decimo o un centesimo di curva, non è niente, se guardiamo l'orologio in grado di vedere la differenza. Nello sport d'elite, le differenze sono molto piccole, nonostante il risultato, a quanto pare, fa sembrare che sei molto indietro, ma è questo che  che ti tiene in vita eti spinge  ogni giorno con l'intento di appianare queste differenze.

-Quindi, dobbiamo mantenere piena fiducia in Ducati.

Penso che Ducati come  Ducati, rimane uno dei marchi leader nel settore motociclistico. Se siamo completamente imparziali, penso che Valentino oggi non sta facendo con la Yamaha  nulla di differente da come è stato con la Ducati, e non sto dicendo quale sia la ragione. Penso che non siamo stati belli  prima né tanto brutti ora, si tratta di capire le  differenze. Negli ultimi due anni eravamo nel bisogno, e questo genererà la necessità di un continuo cambiamento e in molti casi i continui cambiamenti non sono buoni consiglieri, perché ti lasci, e perdi un sacco di informazioni  lungo la strada. E siccome vuoi correre e fai passi e non ti rendi conto dove metti i piedi, se sono passi fermi o no.. Poi, il giorno in cui ci si ferma, tutto quello che hai fatto con questi passi ti accorgi che  danno più domande che risposte. Che in qualche modo il tutto e’ legato al personaggio, e lo dico come un personaggio che è Valentino Rossi come pilota, non un modo dispregiativo o altro, si dispone di una grande azienda, è il desiderio di voler essere all’altezza o sembrare che ducati si e’ dimenticata come si fanno le moto avere le moto..

-Si e’ sei dimenticata?

Ducati non ha dimenticato, hanno la tecnologia per fare e manca solo quei decimini di nulla che stiamo cercando. Se fossimo davvero così male, sarebbe molto evidente. Quando e' passato un pilota dell'esperienza di Valentino Rossi e la sua squadra di meccanici, e alla fine  non sono stati in grado di trovare le chiavi, è che il problema non è così evidente. Ducati continua ad avere le conoscenze e gli strumenti per portare il marchio dove gli compete. E soprattutto, che cosa deve  fare è recuperare  la fiducia. Ducati ha messo a disposizione di Valentino quello che mai aveva avuto da  qualsiasi altra fabbrica. E voglio che tu capisca, che questo non lo dico contro  Valentino e di nessuno altro. C'è stata una situazione in un momento particolare della Ducati, che ha portato a trasmettere l'idea per quello che è successo,che Ducati non sia capace di fare motociclette. Quando la realtà è che Ducati sa dove va, sa dove vuole andare ... e ci accingiamo a fare , lottare e lavorare per questo . Ovviamente non è una situazione  comoda, sia per noi o per qualsiasi   disegnatore  della fabbrica. Se la gente fosse consapevole del lavoro  e delle ore che le persone della, fabbrica si sorprendere. E 'molto difficile il  lavoro sulle moto. Il vero messaggio è questo: questo è molto difficile, non è facile come se una mattina mi alzo e faccio una moto. Tutte le modifiche dal di fuori possono venire in mente o capitare a qualcuno, sono state fatte  e testate ampiamente. E 'come Yamaha, perché non hanno ancora il seamless?? Perché avranno delle limitazioni e hanno fatto le loro valutazioni. Non è così semplice come andare in un negozio, comprarla e guidarla. Ci sono molti dettagli su una moto che non ti permettono di fare ciò che si desidera e, in ultima analisi, diventa una limitazione.

- Il pilota è ancora importante?

Il pilota è molto importante, ma lo è quando và e quando no. Non solo è importante quando  và. E io non lo uso per dire che qualcuno no và  o non e’ andato,  veramente e’ cosi. Quando và anche  il risultato e suo, perché e’la sua incidenza, per fortuna nel nostro sport, è ancora molto importante. Si sta mettendo tutto a disposizione del pilota, in modo da poter sempre lavorare al 120%. Nel momento in cui si perde un po 'di fiducia, sicurezza di sé ... un esempio, il pilota fornisce una serie di modifiche nel warm up e fa la corsa sopra dei problemi e vince, l’intero gruppo di lavoro guadagna  una altissima sicurezza nelle modifiche. Nella stessa situazione, con le stesse modifiche, se si finisce quinto , non hai  la sicurezze e la fiducia di ciò che hai fatto, ovviamente, perché stiamo inseguendo un risultato. Lo sport d'elite è costruito con piccoli dettagli, piccoli, piccoli, in molti casi non si vedono. E questa è la prima cosa che dobbiamo recuperare fiducia. Il messaggio, l'idea è che Ducati sa il fatto suo, sa cosa fare e il nostro dovere è tornare  ad essere competitivi. Vincere o non vincere si decide  in pista, all'ultimo giro, ma dobbiamo tornare nella posizione di poter  lottare per la vittoria. E 'quello che vogliamo, tutti noi che facciamo parte di questo, e combattiamo per questo  e soffriamo per questo,  ma per noi è ciò che ci stimola. Vogliamo invertire la situazione, veniamo da due anni scarsi in cui Ducati ha accettato di cambiare molte cose, e abbiamo intenzione di essere all’altezza , tutti insieme, da chi sale in sella sulla moto, a chi monta  il pneumatico, attraverso la fabbrica che progetta e io  stesso. Ognuno sta cercando di cambiare  questo.

Link originale  


Grazie German e Motocuatro.


Ho ritenuto interessante per chi mi segue portarli a conoscenza di questa interesante intervista  collegata sempre al mondo Ducati gp

Forza Pirro e forza Ducati

a Malaga  oggi  32  gradi

ps seguite  la mia  amica  https://twitter.com/DESMOSEDICIGP su twitter per favore ? grazie

 Giorgio Manziana Mulliri



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