venerdì 3 marzo 2017

Via col vento...






Ho preso in prestito il titolo visto che era adatto a questo pezzo sulle alette perdute e ai problemi della gp17.




Dalle dichiarazioni che si sono lette in giro sia da parte dei piloti che da parte del Generale Gigi, ho voluto approfondire il discorso su quello che la ducati senza alette si è ritrovata durante questi test delle passate settimane.


queste le dichiarazioni.

Lorenzo dopo i test di Phillips island: se avessimo le alette e la Yamaha e la hrc non avessero fatto un passo avanti  in Qatar potremmo anche vincere,

Poi :

é complicato immaginarsi lottando per il mondiale se non cambiano alcune cose o abbiamo molta fortuna.
 La moto deve essere completa in tutti i circuiti. Ho più voglia di sempre di seguire la crescita della mia guida sulla  Ducati.
Qatar è un circuito che è favorevole alle caratteristiche della ducati.
 Non è impossibile vincere, pero sarà molto difficile.
Sono quello che più ha bisogno di tempo per adattarsi ad una moto differente. 

Dovizioso:

é difficile cambiare qualcosa in 2 settimane. Prima dobbiamo sapere di cosa abbiamo bisogno per conseguire che la moto giri. In gara l'aderenza è minore, e il fatto che la moto giri bene  guadagna molta importanza.
Potrebbe essere molto forte in qualche area ma se le altre moto girano meglio di noi, con il livello che esiste oggi, è difficile che possiamo stare con i migliori. Pero se tocchiamo quell'aspetto, tutto può cambiare.



Gigi Dall'igna:Per la prima volta l’assenza delle ali si è fatta sentire in modo più marcato rispetto a quanto ci aspettavamo. Bisogna anche dire che abbiamo utilizzato un assetto non idoneo a quella situazione, ma sono stati dei test utili per capire i nostri limiti e potere correre ai ripari”.


 “i dati raccolti ci dicono che la mancanza di carico sull’anteriore è il principale imputato per i problemi di cui stiamo soffrendo”.



Diciamo che la tendenza ad allargare le curve della ducati è sempre stata una caratteristica che purtroppo si è trascinata da diversi anni a questa parte.
Se in parte la moto ha migliorato in quell'aspetto probabilmente lo dobbiamo anche al fatto che le alette hanno aiutato in parte anche al problema del sottosterzo  maledetto.

In che senso?

Apriamo una parentesi e spieghiamo cosa le alette  davano  alle moto.

Con le nuove normative del campionato e con la nuova centralina uguale per tutti e con un nuovo software e le gomme  nuove per tutti, si sono visti cambiati degli standard che le case avevano sviluppato per anni, il nuovo software  obbliga ad avere  meno possibilità di tarature a qualsiasi strategia elettronica  in parole povere se prima avevamo la possibilità di adattare qualsiasi obbligo elettronico con delle tarature ad hoc, ora si possono scegliere solo poche varianti. 
Se prima potevo avere (esempio) 20 possibilità per tarare il tc, ora ne ho meno della metà, e quelle sono,  e non tutte asservono come facevano prima.
Le gomme, in continuo cambiamento, ha obbligato le case  ad cercare un adattamento continuo alle moto. 
 Le alette inserite a inizio del campionato 2015 dalla ducati, hanno dato un vantaggio in termini di aiuto alla tendenza all'impennamento in accelerazione, evitando l'intervento massivo dell'elettronica, tagliando scoppi per far tenere il muso abbassato e potendo cosi approfittare di maggior acellerazione e resa a terra della potenza scaricata dal motore.

Questa era la strada intrapresa dalla ducati e copiata da tutte le case concorrenti.

Bene o male tutte le marche hanno beneficiato delle alette in un modo od un altro.
Ma a differenza della ducati, le altre moto si sono "limitate" a aggiungere alette e "adeguare" la moto a questo cambio per  alcune fasi del moto.
Questi adattamenti sono avvenuti in corsa senza una programmazione anteriore, tutto il 2015 la ducati lo ha usato per studiare a fondo l'uso delle alette prendendo in contropiede alla concorrenza, che è corsa ai ripari  senza un esperienza precedente.

Nel 2016  con l'entrata in vigore del nuovo regolamento e software e gomme nuove, la ducati ha adattato la moto alle esigenze delle esperienze fatte con le alette?

Forte  forse del vantaggio che aveva sul software proprietario sviluppato dai suoi team satelliti come  con il nuovo software, ha avuto meno grattacapi della concorrenza ad adattarsi alle esigenze del nuovo software , non come per esempio la hrc che ha dedicato molto del suo tempo a risolvere il problema di far funzionare al meglio il nuovo software.
La ducati ha studiato la moto ed  i suoi assetti basandosi anche sulla resa delle alette.

Ha sviluppato molte alette e di disegno differente, alette anche adattate alle esigenze del circuito a volte.
Ma la differenza più grande con la concorrenza giapponese la ducati la fece aggiungendo altre alette montate più basse.

Se lo scopo principale delle alette montate sul musetto, era quella di tenere basso l'avantreno in fase di acellerazione, quelle più basse e in una posizione differente servivano evidentemente per un altro scopo.

esempi.

Qui sotto la HRC con le alette usate più spesso con le frecce in rosso per spiegare la direzione della spinta in basso GENERATA E cercata con questa soluzione per tenere basso l'avantreno.

Idem dicasi per la Yamaha m1.

 mentre per la ducati abbiamo questo schema.



Se le cifre lette in giro  su altri siti web, danno circa 25 kg di spinta aggiuntiva con le alette sul muso  alla massima velocità,  se raddoppiamo le alette?

Credo che le seconde alette siano dedicate per un altro scopo oltre quello che influire sull tenere basso l'anteriore ma aggiungono carico a velocità intermedie ed in curva? visto che sono anche disegnate perché non tocchino per terra  in piega?
In alcune piste con i cordoli alti sono state aggiunte dei laterali in materiale morbido .
Dando più carico in altre situazioni che non siano solo acellerazione la moto è settata per avere quei kg in più.
Settata ed "adeguata" a determinati carichi per l'uso proficuo delle gomme.

Un piccolo esempio. 

La foto sotto è stata estrapolata da un video fatto da movistar ANNI fa, dove facevano vedere la fase di pesatura delle moto.
 Il frame specifico è di una Yamaha, probabilmente tech 3 dalle immagini viste nel servizio.

Come possiamo notare vi sono i pesi suddivisi in anteriore e posteriore oltre alla percentuale di suddivisione, in questo caso 53  anteriore e 46 posteriore, senza liquidi ne pilota.


Le moto da competizione hanno una suddivisione dei pesi sui due assi  attorno al 50 per cento tra anteriore e posteriore,  questo  ovviamente in ordine di marcia, con pilota  a bordo e i liquidi  necessari olio acqua e benzina.

Ora, se, "ipotizzo", la ducati ha un carico di oltre 40 kg ipotetici di spinta verso il basso in alcune situazioni di marcia, la domanda d'obbligo è... come vengono ridistribuiti i pesi in corsa?
Se la moto è stata in grado di essere competitiva in queste condizioni... evidentemente hanno trovato un equilibrio "variabile"? che possa permettere un consumo adeguato alle gomme e un miglioramento della tendenza al sottosterzo dovuto al maggior carico anteriore?
E che abbia il grip necessario per far si che la ruota posteriore possa svolgere egregiamente il suo lavoro?

 Non sempre le alette si sono rese necessarie o utili  in tutte le moto.

Un caso fra tutte la moto di Pedrosa, che dato il suo peso "insufficiente" e la sua stazza, ha avuto un sacco di problemi nell'uso della gomma posteriore che  non scaldava abbastanza da permettergli di avere un uso congruo della sua moto.

Provarono delle alette anche  sulla moto di Pedrosa , ma ottenendo esattamente il contrario di quello che stavano cercando.
Un maggiore carico all'anteriore "levava" grip alla gomma posteriore, facendo si che spinnava più del necessario e non poteva  rendere come doveva.
Pedrosa ha corso sempre senza alette,  e vinse anche a Misano ma con una serie di coincidenze a lui favorevoli,  l'uso di una gomma più soffice della concorrenza e non adatta ad altri, o sconsigliata per tot giri, oltre alla temperatura dell'asfalto  abbastanza alta che ha agevolato l'uso del pneumatico posteriore per il peso di Pedrosa.

Nel caso di MArquez invece, oltre a cercare di limitare l'impennata in accelerazione, ha aiutato MArc ad ripristinare la sua guida in staccata con il culo all'aria penzolante, che aveva con le gomme bridgestone.



Con la nuove Michelin dalle caratteristiche differenti e poco incline a avere un grip oltre ad una certa inclinazione sull'anteriore, problema che ha messo in crisi la maggior parte dei piloti all'inizio dei test con quele gomme.
Ricordiamo le numerose cadute per perdita dell'anteriore.

Marc ha usufruito del maggior carico anteriore per poter usare la gomma quasi a suo piacimento.
Man mano che  le gomme hanno migliorato, Marc ha ripreso l'abitudine di staccare sbandierando il posteriore, cosa che non era possibile all'inizio della stagione.
Ci sono pro e contro dell'effetto down force generato dalle alette come abbiamo potuto constatare nel 2016.

Nel caso della ducati  togliere 40 kg di spinta a terra ha influito e non poco nella resa generale della moto  senza le alette?
 Apparentemente si.

Se il Generale GiGi stesso parla di problemi  della moto senza alette, e che effettivamente la moto precedente era stata disegnata per l'uso con alette?
Mentre la concorrenza ha solo aggiunto senza andare in fondo come lo ha fatto Ducati?
La Ducati ha investito più degli altri ed ha avuto dei riscontri positivi sullo studio delle alette, senza alette e senza più il carico necessario per far funzionare al meglio la moto,  si è tornati al 2015?
moto competitiva a volte con delle prestazioni monstre ma mai "curvosa" o curvante   come le altre?


Il fatto che la ducati rimanga una delle moto dove la velocità massima è un classico in tutte le piste è dato anche dal fatto che come motore  ed a detta degli addetti al lavoro . il desmo abbia almeno una  ventina di cv in piu della concorrenza, e questa particolarità fa si che possano a l contrario delle altre moto, permettersi carichi superiori ala media delle altre moto.
Ricordo anni a dietro la superiorità della Mclaren con alla guida Senna,  dove la particolarità  su quella monoposto  era che al contrario delle altre macchine, poteva usare un alettone  con una inclinazione proibitiva per le altre f1.
Nel senso che il posteriore l'alettone era molto piu inclinato delle altre auto. e la cosa si rifletteva in piu alte velocità in curva anche grazie all'esuberanza del motore Honda di cui era dotata, parecchi cv in piu che permettava alla monoposto di poter essere  piu veloce in curva grazie ad un carico aereodinamico che gli altri non potevano permettersi se non andando in contro a delle velocità minori.

Il confronto non è dei piu giusti, ma per spiegare il concetto  è validissimo.
Qui sotto u esempio di flap aggiunti all'alettone della williams nel 2016 durante dei test pre campionato.




La ducati aveva un suo equilibrio  personalizzato grazie a un carico maggiore delle altre moto?
i fatti "apparentementene" dicono di si.

La mancanza di carico sull'avantreno fa si che Il Generale Gigi dica che le alette sono il problema dei problemi riscontrati sulla nuova gp17 in special modo sulla pista di Phillips Island.

 Le parole di lorenzo idem: in alcune curve non sento la tranquillità di aprire il gas perche non ho la sensazione che l'anteriore possa reggere.
e Ciabatti che aggiunge che Lorenzo non è pilota che rischia se non ha tutto sotto controllo...
Io non prenderei per ora in considerazione le parole di Lorenzo, dovuto al fatto che ha anche altri problemi all'adattamento alla guida della desmosedici.
Prenderei piu in considerazione le parole di Dovizioso, che a quella moto è abituato ed adattato a i problemi che ha sempre evidenziato.


Lo sviluppo  delle alette nelle altre moto hanno avuto dei "cambi" sui setting generali del assetto della moto.

La hrc ha sollevato  la moto durante il 2016 sicuramente per dare più range alla regolazione fine del tiro catena, che in origine non aveva, o quasi, cercando di riportare il giusto compromesso ma avendo ora un carico maggiore sull'avantreno dovuto alle alette, che sono state molte e di differente disegno, oltre alla logica che ne deriva dall abbassamento del muso in corsa.
Se le alette mi abbasano la moto  avendo una inclinazione differente dallo standard fin'ora usato, la logica impone che: abbiano sollevato la moto  sollevando di fatto il baricentro riportandolo ad una posizione antecedente all'uso delle alette?
(mia ipotesi)

il carico anteriore abbassa la moto, e per riportarla ad altezze stabilite del baricentro, faccio si che ...?





A quanto pare anche la Yamaha m1, a detta di qualche giornalista del settore, hanno sollevato il baricentro con l'uso delle alette.


Le nuove carene viste in azione durante i test di Sepang e di Phillips Island, hanno lo scopo principale di riportare un carico che potevano usufruire con le alette ora proibite, e da quello che abbiamo potuto notare le idee  fin ora portate in pista hanno un disegno che le nuove suppostealette non siano piu nella posizione migliore per poter svolgere il lavoro che facevano, cioè il piu avanti possibile.

Sia la Yamaha che la Suzuki hanno  spostato la zona di "resa" del down force  dato dalle alette anteriori, un po piu indietro del normale.

Non sappiamo per certo se questo tipo di  disegno di alette inglobate nella doppia carena siano o no effettive in termini di resa.

La posizione  dell'ipotetico down force che si cerca con queso disegno, ora è piu indietro e piu in basso delle precedenti alette sul muso.

La suzuki ha una idea simile . mentre l'aprilia ha un disegno differente e piu vicino alle vecchie alette per lo meno come  dimensioni, appaiono piu ampie se volgliamo considerare le dimensioni viste nell'idea aprilia nei confronti delle concorrenti giapponesi viste fin ora.



La ducati non ha presentato per ora nessun tipo di carena con dei dispositivi atti a ripristinare in parte il down force perso con il nuovo regolamento.

E' mia personalissima ipotesi che la ducati, nei suoi test fatti a VAlencia con moto ancora con le alette e senza, abbia voluto dare un valore effettivo alla forza impressa dalle alette contro una carena priva di alette.
Come ho esposto  nell'articolo, la ducati sfruttava "forse" di due tipi di forza applicate dalle alette esistenti, e  con degli usi specifici?  La domanda è logica.
E' mia personalissima opinione che: la ducati non voglia rinunciare a queste due forze e che stia studiando la miglior soluzione possibile per poter ripristinare le due forze usate fin ora.
e da Valencia test che forse la ducati sta studiando questa soluzione?
  fare una carena con delle alette inglobate non è forse il santo gral che sta cercando la Ducati.
O forse la ducati sta cercando un disegno simil Aprilia ma con anche alette tipo Yamaha o Suzuki?





La logica direbbe di si se le mie ipotesi sono giuste, sul fatto che non voglia rinunciare alla doppia forza che aveva in precedenza.

Le varie carene viste durante i test sono delle carene standard per la gp17 nel senso che, non danno modo a ipotesi di disegno particolare se non un particolare che potrebbe essere importante sulle nuove carene.
Il fatto che abbiano tappato la presa naca per... il raffreddamento del regolatore di tensione...?  sul lato destro della carena, forse indica che quella posizione possa essere presa in considerazione per la futura carena ducati?







Le mie sono solo ipotesi ovviamente. 

La ducati ha già annunciato un test a Jerez dopo la prima gara del Qatar, probabilmente vorranno avere delle conferme su un nuovo disegno di carena o altre idee che siano venute in mente ai ragazzi del borgo prima della trasferta d'argentina seguita da quella di Austin e ritorno in europa per aprile inoltrato proprio a Jerez.
Solitamente queste gare oltre oceano non permettono ai team di poter mettere in atto cambi di materiale se non già costruito in precedenza, dovendo aspettare il rientro in europa per meglio poter mettere in atto i cambi con materiale e officine specializzate vicine.

Anche se la cronaca di anni fa dava un Generale GIGI in viaggio rapido a Bologna per un serbatoio con un nuovo disegno visti i problemi di cavitazione avuti  ad fine gara di Austin, se non ricordo male...

Sapere come vanno le moto con le gomme nuove,  che a quanto pare  hanno migliorato, a detta dei piloti dopo i test di Sepang e Phillips island, è un ulteriore step per poter valutare al meglio degli interventi sulla moto e probabilmente sta anche qui il motivo del test a Jerez?
Il fatto che in ducati non vogliano PUNZONARE la prima carena con nuovo disegno   di due consentite durante la stagione forse vogliono fare delle carene da usare in determinate piste?


Molte domande come vedete, domande non da un esperto ma di un osservatore curioso come il manz.

Aspettiamo con ansia gli ultimi test del Qatar per avere qualche "straccio" di conferma.
Sarà promossa la Gp17 nel confronto diretto con le concorrenti che hanno delle soluzioni avanzate ma non sappiamo se valide, se come dicono in ducati non useranno delle carene differenti da quelle già viste sulla gp17???


 A Malaga oggi  nuovoloso ed in attesa di pioggia.


Ps. in Spagna il titolo del famoso film è tradotto letteralmente: quello che il vento si portò via...

Ora ha piu senso il titolo di questo articolo?


































4 commenti:

  1. Ciao Manz, aspettavo un tuo articolo su questa incredibile situazione di Ducati. Vorrei dare PIENISSIMA fiducia al cervello dell'Ingegnere - ma qui più che ingegnere, stratega - Gigi Dall'Igna. Vorrei credere che la soluzione al problema aerodinamico ideata da lui e dal suo team di 'creativi' fosse così oltre, così promettente e originale, che lui preferisca immolare la prima gara in Qatar sull'altare della segretezza, pur di far punzonare agli altri costruttori le loro banalissime 'alette scudate', per poi uscire qualcosa di assurdo e incredibilmente efficace, in grado di dare un vero vantaggio competitivo alla GP17, lasciando la concorrenza a mangiarsi le mani e a inseguire.

    Un'altra parte di me però ridacchia e mi dice "ingenuo"..

    Ma come sarebbe possibile che nel ruolo dei più penalizzati da questo scellerato divieto delle appendici aerodinamiche, ora sembrino quelli che meno hanno lavorato su soluzioni alternative? Perché dai, quella della doppia carena alettata all'interno è un'idea talmente banale - diciamo che persino io l'avevo buttata lì in qualche mio commento qua e là nel web... -, che Dall'Igna & Co. dovrebbero averne un container pieno là pronto nel piazzale di Borgo Panigale...
    Ma anche se avessero per le mani qualcosa di incredibilmente diverso e competitivo, come possono aver preso il rischio di non collaudarlo in ben due test dei SOLI tre a disposizione, prima dell'inizio del mondiale?
    Manz... sono preoccupato.

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  2. Spero, mi auguro che abbiano allo studio qualcosa di talmente geniale ed innovativo che giustifichi il non porla all'attenzione della concorrenza prima dell’avvio del campionato. Resta però il fatto che, semmai una soluzione di tal portata sia stata escogitata, manca la verifica sul campo per saggiarne la bontà, che è cosa assai diversa dal testarla in galleria del vento. In tal senso le preoccupazioni esternate da Mark sono anche le mie.

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  3. La ricerca di nuovi equilibri dovuti alla cancellazione della alette si preannuncia alquanto laboriosa per la ducati.

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  4. «"Stiamo lavorando su alcune idee per il problema che abbiamo avuto sulla stabilità dell’anteriore in Australia. Questo ha portato ad un’accelerazione su una cosa a cui stavamo già lavorando. Non saranno ali interne. Lo vedrete nei test, abbiamo snellito qualcosa”, ha dichiarato Paolo Ciabatti a Marca alla vigilia degli ultimi test. “I piloti sanno cosa c’è dentro, è una cosa particolare, che preferisco non svelare per ora. Abbiamo lavorato su quella cosa per tanto tempo. Noi pensiamo che aiuti a migliorare la moto. Quello che vi posso dire è che non sostituisce le famose ali..."»

    Dai, dai, daiiiiiiiiiii!

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